sabato 14 dicembre 2019

«IMMIGRATO» * GIÙ LE MANI DA CHECCO ZALONE, COSÌ BRAVO (E SVEGLIO) DA ACCHIAPPARE TUTTI

Checco Zalone in «Immigrato», il brano che lancia il film «Tolo tolo».
La polemica su «Immigrato», il pezzo che lancia «Tolo Tolo», il film di Natale di Checco Zalone, è molto stupida. Checco fa satira trasversale e la fa in modo molto intelligente e «furbo». È talmente bravo nell'interpretazione (e scaltro nell'ideazione) che le sue maschere riescono ad acchiappare sia le fasce culturalmente più alte o avvertite, che si divertono alle sue sferzanti prese in giro dell'Italia e degli italiani, che quelle più basse o meno avvertite, che non colgono l'ironia e si identificano personalmente in quelle caricature e non le leggono come tali. Arrivando al punto di idolatrarle come voce di una protesta. È lo stesso meccanismo dell'esaltazione (molto diffusa) dei cattivi di «Gomorra», come Ciro «L'immortale», ma sul versante opposto: comicità e cabaret.
Invece di imbastire tempestine in un bicchiere su uno che fa soltanto (bene) il suo mestiere, che in fondo è quello di far ridere, converrebbe a volte tacere. Perché è Zalone che ride di noi. E fa bene.

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