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lunedì 23 novembre 2020

"SORRISI E CANZONI", IL MISTERO DEL LIBRO SU CANALE 5: LE COPIE SONO AL MACERO?

Silvio Berlusconi e il figlio Piersilvio. Sullo sfondo, la cover del libro scomparso.

Si infittisce il mistero di Segrate sul libro (realizzato con tutti i crismi e poi sparito) dedicato ai festeggiamenti per i 40 anni di Canale 5, in bilico fra i programmi della tv di Silvio e quelli della gestione di Pier Silvio Berlusconi. Il primo fondò la rete seguendola per anni, e il secondo la governa come Amministratore Delegato del Gruppo Mediaset dal 2015. 

Ora la preoccupazione è che le copie stampate e che per motivi mai chiariti non hanno visto le edicole possano essere già state mandate al macero da Mondadori; o che comunque questo provvedimento sia stato nel frattempo richiesto. Anche su questo punto l'editore (che non si è ancora espresso) dovrebbe forse fare chiarezza.

Il volume, intitolato "Buon compleanno Canale Cinque" e curato da Edmondo Conti, avrebbe dovuto vedere la luce, per la gioia di tanti lettori, insieme con il settimanale che l'aveva fortemente voluto, Tv Sorrisi e canzoni, ufficialmente il 10 novembre scorso. Ma l'appuntamento è saltato senza alcuna spiegazione. Avevo raccontato tutto il prologo della vicenda in QUESTO ARTICOLO la scorsa settimana. Una storia strana e davvero incredibile, soprattutto se si pensa ad altri particolari di cui sono venuto a conoscenza da fonti sorrisiane. Il libro, realizzato con il contributo fondamentale del ricchissimo archivio fotografico del settimanale (un patrimonio di immagini esclusive), era di per sé un grande valore aggiunto. Quindi in grado di far vendere, si immagina, molte copie a prescindere, in tempi notoriamente di magra per l'editoria italiana. Come se non bastasse, la prefazione era stata scritta di suo pugno nientemeno che da Giancarlo Scheri, attuale direttore della rete del Biscione. E la copertina (che vi mostro fronte-retro qui sotto), realizzata da Mirko Pajè. Grafico di comprovata fama e bravura.

Ma non è finita: sulla pubblicazione che non ha mai visto la luce emergono altri particolari non trascurabili:

Il fronte-retro della copertina di "Buon compleanno Canale Cinque".

tra i personaggi che vi comparivano con testimonianze inedite c'erano volti di primo piano come Antonio Ricci, Maurizio Costanzo, Pierfrancesco Pingitore e Barbara D'Urso. Non mancava neppure un dietro le quinte del "Verissimo" di Silvia Toffanin, per fugare i dubbi di qualcuno che potesse pensare che fosse stata improvvidamente trascurata per una svista fatale la compagna di Piersilvio Berlusconi. Infine, il volume era dedicato ad Alex Adami, giornalista della testata dalla grande caratura umana e professionale scomparso di recente. Un motivo in più per rendergli omaggio dando alle stampe "Buon compleanno Canale Cinque".
La dedica ad Alex Adami.
 

Libro che invece ha concluso misteriosamente la sua corsa dopo essere stato editato con ogni cura. E posso solo immaginare lo stato d'animo delle tante persone che a vario titolo fra Mondadori e Mediaset hanno contributo a realizzarlo. 

Perché cancellare l'uscita di "Buon compleanno Canale Cinque"? Il libro è andato al macero o i lettori hanno ancora la speranza di poterlo sfogliare, eventualmente con una ristampa? Domande che per ora restano senza risposta. Questo spazio resta a disposizione.


giovedì 7 marzo 2019

CARO PIERSILVIO, PIETA': FACCIA SPARIRE CORONA (E LA SUA CRICCA) DA MEDIASET

«Polvere di stelle» - Non è ora che Fabrizio Corona sparisca dal video?
Caro Piersilvio Berlusconi,

leggo che sarebbe intervenuto personalmente (e ciò le fa molto onore) per fare pulizia nel gruppo autorale dell'«Isola dei famosi» dopo le umiliazioni subite in diretta da Riccardo Fogli e perpetrate dal solito Fabrizio Corona. L'emblema del nulla che si fa arroganza, il pregiudicato che dà lezioni di morale, l'esempio da non seguire per antonomasia, che però popola trasversalmente i palinsesti della sua Mediaset. A volte ricorrono a lui persino Barbara D'Urso e Silvia Toffanin, che i suoi ascolti li fa serenamente da anni anche senza lo sgradevole additivo. 
Quest'ultima tele-porcata ai danni di un 72enne indifeso ha per fortuna suscitato una memorabile ondata di sdegno, alla quale non si è sottratto (e gli fa molto onore) neppure il Giornale.

Lei è una persona intelligente, e sa che la rinascita di Canale 5 non può passare che per una strada, difficile ma non impossibile da percorrere: il ritorno alla qualità e alle idee. I mezzucci alla Corona per portare a casa due punticini in più di share (che poi magari non arrivano, come in questo caso) hanno fatto il loro tempo. È vero che la gente in definitiva mangia la minestra che le riscaldi, ma quando il trash diventa protervo e disgustoso, e il pubblico stesso storce visibilmente la bocca, forse è il caso di smettere.
Forse è il caso anzi di emettere un editto bulgaro, o qualcosa che gli somigli, che vieti alle sue maestranze di ingaggiare Corona e la sua imbarazzante cricca amical-autorale. Questa gente le fa danno, gentile Piersilvio, mi creda. Un danno d'immagine evidente. Mediaset è la prima azienda televisiva privata italiana, ha una sua nobile storia e anche una grande responsabilità editoriale. Il rischio, se non pone un freno, è che la sua identità diventi sempre più sovrapponibile a quella di gente indifendibile a tutte le latitudini. E ciò va evitato. Quindi lavorare di ramazza è stata un'ottima scelta.

Ora però faccia un passo in più: si imponga e faccia sparire per sempre i Corona's dalle sue Tv. Mi creda, fa l'interesse di un Paese intero, ma soprattutto il suo. Come diceva David Frost nella battuta forse più celebre su questo mondo: «La televisione è come la cacca: la si fa perché è necessario, però poi non bisogna fermarsi a guardarla». Era una bella boutade. Non facciamola diventare realtà.

Cordialmente.
Franco Bagnasco


martedì 10 gennaio 2012

RUMORS * MEDIASET: 80 PRODUTTORI A RISCHIO?

Dopo la secchiata di ieri (il settimanale Oggi, smentito in serata dai vertici aziendali, parlava dell'arrivo di Flavio Cattaneo accanto a Piersilvio Berlusconi ai vertici Mediaset), sembra che altro vento freddo agiti le antenne di Cologno Monzese. In particolare, alcuni lavoratori che fanno parte dello zoccolo duro della forza interna sarebbero preoccupati per un ipotetico piano aziendale di ridimensionamento che contemplerebbe anche l'ipotesi di lasciare a casa 80 manager nell'arco dei prossimi 36 mesi. La voce di un ridimensionamento aziendale all'interno circola da un po', nella truppa del Biscione. Ora tra i più preoccupati ci sarebbero dirigenti, produttori, quadri. Insomma una serie di figure apicali considerate piuttosto a rischio in un periodo complessivo di crisi del Paese e della tv generalista, con i nuovi scenari che si stanno disegnando. Riciclare personale sulle reti Premium, che pure necessitano di essere riempite di contenuti, potrebbe non essere la strada che l'azienda intende seguire.

lunedì 14 novembre 2011

PIERO CHIAMBRETTI * «I SOLDI SONO FINITI: TORNO ALLA TV DELLA CREATIVITA'»

L'11 novembre su Italia 1 torna Piero Chiambretti, e in testa ha un motivo. Anzi, due. Fare da apripista mediatico al nuovo album di Laura Pausini, ferma da due anni, e riguadagnare la scena dopo aver pensionato il suo Chiambretti Night. Il programma si intitola Chiambretti Muzik Show, e debutta omaggiando l'interprete romagnola che spopola nel mondo. Fra gli ospiti pare si stia cercando di reclutare anche un campione milanista, la sua squadra del cuore. "La Pausini - dice Tiberio Fusco, fido autore del Pierino tv - mi ricorda la prima Carrà: freschissima sul palco e meticolosa dietro le quinte. Partecipa a tutte le riunioni, seria, col suo pc sulle gambe. Anche Piero è noto per la sua pignoleria. In questo sono fratelli".
 
Chiambretti, Laura Pausini, contesissima anche da Fiorello, preferisce tornare in video chez Piero. Come mai?
"Fortuna e stima reciproca hanno fatto la differenza. C'è l'uscita mondiale del suo disco. Più che il debutto del mio nuovo show, sarà un evento su misura".
Una specie di "Serata d'onore" alla Baudo, par di capire...
"Lanceremo il cd e omaggeremo con ospiti e la mia cifra televisiva questa regina del pop. Il Chiambretti Muzik Show vero e proprio inizierà a gennaio: 6/8 puntate".
E questo è un assaggio...
"Sì, e nasce da una costola del Chiambretti Night. Però quello era notturno, venato di funky e di soul. Qui userò la musica italiana e i suoi protagonisti come pretesto per parlare anche di altre cose. Come fanno i cantautori, che tra le pieghe di un disco rappresentano il loro mondo, o quel che vogliono far arrivare al pubblico".
E lei, che cosa vuol fare arrivare?
"Informazione e intrattenimento, cercando di catturare anche chi alla musica non è interessato. Farò giochi di parole con la musica, e con quella spero di dare emozioni. E poi ci sono io: non dico che ogni conduttore rifaccia sempre lo stesso programma, ma lo stile è quello, c'è poco da fare".
Qualche anticipazione sugli ospiti.
"I nomi grossi italiani hanno detto sì. Per ora ne faccio tre: Baglioni, Venditti e Ligabue".
E i discografici, che cosa dicono?
"Con tutti loro a giugno ho fatto una grande riunione programmatica. Sono messi male. La pirateria, i download, hanno messo in ginocchio il settore. Tant'è che ormai i cantanti guadagnano quasi solo sui concerti... Però mi sembrano motivati a collaborare. Anche perché della musica in tv è meglio non parlare".
No, parliamone...
"È fatta solo di brevi ospitate del cantante che fa il suo pezzo sganciato dal resto, oppure di gare, siano esse Sanremo o talent show. Non è quello che mi interessa".
Tant'è che i programmi chiudono: "Star Academy" è stato un flop, altri, come Top of the Pops, sono abortiti...
"Quando un programma chiude non fa mai piacere, ma questa situazione è figlia di un certo inflazionamento e della frammentazione degli ascolti. C'è il web, Youtube, le satellitari, che in genere per il 50% mandano in replica cose già andate sulle generaliste. Ma questo fa male a tutti. E la gente ormai ha capito che dopo il canale 7 del telecomando, dove di solito si trova La7, ce ne sono altri 50".
Risultato?
"Una volta quando un programma andava male, almeno potevi contare sul famoso zoccolo duro. Ora non solo non c'è più lo zoccolo, ma neanche il cavallo".
Al Chiambretti Muzik Show chi tornerà fra quelli del suo circo di personaggi?
"Nessuno. La verità è che ne voglio preservare alcuni per un eventuale ritorno del Chiambretti Night, più avanti. Non si può escludere. Se così non fosse, auguro loro il meglio".
In compenso lei due mesi fa ha registrato un blitz alla Pausini in esterna, come nei suoi anni d'oro, negli strani panni di suo fratello Paolo. Che dovrebbe tornare...
"Deve essere messo ancora un po' a punto, ma sì, ci stiamo lavorando".
Il bilancio parziale del suo passaggio a Mediaset.
"Questo è il posto migliore dove stare quando le cose vanno bene, e il peggiore quando vanno male. Per ora non mi posso certo lamentare: sul Chiambretti Night mi hanno aiutato, c'è stato un grosso investimento, e si vedeva...".
E ora?
"Ora i soldi sono proprio finiti, non c'è storia. Farò uno show di lustrini e paillettes, ma nel segno dell'austerity. Ed è una sfida che mi stimola la creatività, come ai tempi del divano di Raitre. E poi riaffronto dopo 10 anni la delicata prima serata di Italia 1. Quando entrai l'accordo che avevo con Piersilvio Berlusconi era di tornare prima o poi al prime time, e così è stato".
 
(TV SORRISI E CANZONI - NOVEMBRE 2011)

giovedì 21 aprile 2011

FORSE NOVE MESI DI «GRANDE FRATELLO» (E LA DISOCCUPAZIONE SVANIREBBE)

Un «Grande Fratello» che duri la bellezza di nove mesi, come una gravidanza? Dopo la vittoria di Andrea Cocco, è la perversa ipotesi che rilancia oggi il Giornale, raccogliendo rumors in quel di Mediaset.
Sembrava di aver già raggiunto vette cosmiche con i sei mesi di quest'anno, ma all'acutezza manageriale non c'è mai fine, dunque a Canale 5 Massimo Donelli e soci ci rimuginano su. D'altra parte - in tempi di vacche magre - dove lo trovi un programma che ti garantisce buoni ascolti per tutto l'anno senza costare quasi un pillaro? E quel poco è talmente ammortizzato da non rappresentare un problema.
La prossima edizione, la dodicesima, ripartirà a ottobre, e potrebbe andare avanti senza tregua diventando la nuova gestazione di Alessia Marcuzzi. La conduttrice, incinta di Francesco Facchinetti, partorirà a settembre, quindi non dovrebbe neppure essere sostituita ai box.
Un GF che duri in pratica tutta l'annata televisiva rischia di risolvere i drammatici problemi di disoccupazione del Paese. Con il viavai di concorrenti che affollano la Casa, si svuoterebbero gli uffici di collocamento. Mai azione di Governo fu più lungimirante.

lunedì 13 dicembre 2010

RUMORS * "SATURDAY NIGHT LIVE" BOCCIATO DA PIERSILVIO, E TIRABOSCHI SI ADEGUA

Ufficialmente è stata solo rinviata la messa in onda per uno spostamento in palinsesto, invece pare che il già traballante "Saturday Night Live" di Italia 1 sia stato bocciato da Piersilvio Berlusconi in persona, che non avrebbe gradito la povertà del cast rimediato per il programma. Uno show che già nella precedente edizione, due anni fa, viaggiava in seconda serata inoltrata su medie d'ascolto imbarazzanti. I riempitivi sotto forma di produzioni esterne vanno bene, insomma, ma non esageriamo. E così il direttore di rete, Luca Tiraboschi, avrebbe dovuto ingoiare il boccone amaro in attesa di veder arrivare nuovo materiale umano e pianificare una nuova messa in onda.

martedì 30 marzo 2010

LINO BANFI * «PIERSILVIO, NON E' VERO CHE COSTO TROPPO»

«Nel mondo dello spettacolo gira una voce che non mi piace: Lino Banfi costa troppo. È una bugia. Faccio un appello a Piersilvio Berlusconi: incontriamoci, parliamo. Ma chiederò un appuntamento anche ai vertici Rai per sfatare questo luogo comune». In procinto di lasciare «Un medico in famiglia» dopo anni di onorato servizio, nonno Libero pensa al futuro. E puntualizza, lanciando frecciate all’indirizzo dei colleghi che si dedicano al varietà. «È forse vero che sono tra i cinque attori meglio pagati della fiction italiana» prosegue Banfi «ma non sono affatto esoso. Tutto è nella norma. Non dimentichiamo poi che per girare un prodotto come quelli che abitualmente vanno in onda, il mio impegno è di due-tre mesi lavorando anche dieci ore al giorno. Vogliamo fare il paragone con i cachet delle star del varietà, che guadagnano cifre molto alte, fanno a malapena qualche prova durante la settimana e si presentano in studio dieci minuti prima di andare in onda per andarsene subito dopo?». Banfi ha una casa di produzione, la Alba 3000, e con questa propone alle reti nuovi progetti. «Ci siamo messi in società io, mio figlio Walter, mio genero Fabio e il produttore Bruno Altissimi. Ho in mente una cosa per la quale sogno di convincere Gerard Depardieu. E poi devo capitalizzare in Germania il successo di un film che mi hanno chiamato a girare in tedesco: “Maria non gli piace”. È appena uscito facendo un record d’incassi».

(TV SORRISI E CANZONI - NOVEMBRE 2009)

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