Con l'andare degli anni, Neri Parenti (nella foto con Belen Rodriguez, incolpevole protagonista degli spot Tim) s'è convinto di essere un regista. Potenza dell'auto-suggestione? Chi può dirlo... Sta di fatto che non gli bastano più gli stantii cinepanettoni che sforna con successo da lustri. No, l'uomo s'intestardisce e ora sembra strizzare l'occhiolino al cinema vero. Non solo: ambirebbe far rientrare queste sue prestazioni impiegatizie su celluloide già pluristroncate dalla critica nel novero della Settima Arte. Impresa che non sarebbe riuscita neanche a Stanley Kubrick sotto acidi. E pensare che con la rodata formuletta, il Neri ha campato per anni: bastava cambiare di volta in volta tette e chiappe della gnocca di turno e il nome della località geografica raggiunta dalla ciurmaglia di dubitabili amici del solito Christian De Sica (60 anni e non sentirli) e il gioco era fatto. La pioggia di volgarità faceva il resto. Incassa che ti passa. Qualità irrintracciabile, ma pancia piena. Bastava fermarsi lì.
L'ultima trovata del signor Parenti - con la collaborazione dell'immancabile De Sica, sicura gioia di papà Vittorio - è profanare «Amici miei», il capolavoro di Germi-Monicelli. Con l'abituale, squisita tecnica registica alla quale ci ha abituato nei suoi vari Natali in Sudafrica, Neri sfornerà in primavera l'ultimo capitolo della saga, ambientato nel 400. Su questo gruppo di Facebook (al quale hanno aderito più di 50 mila persone!) sono già state dette parole definitive sull'operazione.
La mia preoccupazione aumenta, dal momento che considero il signor Neri Parenti - persona in sé persino colta e cortese - il vero assassino del povero «Fantozzi». L'uomo che ha già portato a drammatica consunzione (con la complicità di Paolo Villaggio, che si è prestato al gioco) il personaggio straordinario che lui stesso aveva creato. Che cosa ha fatto di buono Neri Parenti? Basta dare un'occhiata alla sua filmografia per rendersene conto. Non riesco a rintracciare né idee né verve in quest'accozzaglia di brutte commediole. Ripetizione stracca di strade già percorse, fiacche pochade. In sintesi, boiate. Resta solo da intendersi su quale sfumatura di boiata.
Che ora il nostro pretenda di accostarsi a Monicelli, che peraltro aveva contattato e che ha rifiutato categoricamente di prendere parte al progetto, mi pare un po' troppo. Infatti la stessa Firenze è insorta e ha risposto compatta.
Spero solo che al Maestro (lassù) risparmino la visione dell'opera omnia di Neri Parenti.
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