Il problema non è tanto Adriano Celentano, ma il pessimo uso che (da sempre) fa di se stesso. Furbacchione, retorico, con quella preoccupante propensione all'inutile sermone che l'ha reso tristemente famoso. Ieri sera a Sanremo ha dato, come sempre, il peggio di sé per più di un'ora, impedendo al Festival morandiano di decollare e penalizzando i cantanti. Per attaccare Avvenire e Famiglia cristiana e insultare Aldo Grasso, bastava un articolo di giornale, al limite. Decisamente eccessivo monopolizzare un'ora di servizio pubblico con uno stucchevole delirio fatturato 700 mila euro. Sarebbe bello se i neuroni sani di questo anziano signore milionario organizzassero una class action contro gli altri e la loro badante Claudia Mori. Ma non si può avere tutto dalla vita. Persino Enrico Ruggeri l'ha massacrato su Twitter, l'unico posto dove ieri era divertente vedere e commentare la mappazza festivaliera: «Sono imbarazzato come operatore dello spettacolo e dispiaciuto per i
miei colleghi che stanno aspettando la fine di questo delirio». Difficile non condividerne il disagio. Poi gli ascolti ci sono stati comunque, certo. Ma senza controprogrammazione, con la concorrenza spenta, la strada dell'audience è tutta in discesa: 12.762.000 di media con il 49,70% di share.
Come se non bastasse, l'avvio dello show ha arrancato per colpa di Luca e Paolo. Tanto bravi ed efficaci lo scorso anno, tanto inconsistenti stavolta, con un'ironica cover di «Uomini soli» dei Pooh che non lasciava il segno. Satireggiando poi troppo a lungo senza graffiare - e soprattutto senza far ridere - sui comici di sinistra rimasti orfani di Berlusconi.
Tra mille problemi tecnici (il più clamoroso è stato il flop del meccanismo di voto delle giurie, con conseguente annullamento) e il tardivo palesarsi della gnocca, con le piacevoli sembianze di Belen Rodriguez ed Elisabetta Canalis, la serata è scivolata via tra l'imbarazzo di tutti. Alla storia di Ivana Mrazova, modella 19enne bloccata dalla cervicalgia, hanno creduto ben pochi. Ma questo fa parte della panna sanremese, tutta da montare prima che vada in acido.
Qualche buona canzone s'è sentita: tra i virtuosismi di Francesco Renga (che risultava però un po' freddo), ad un'Arisa intensa e spiazzante, spuntavano la consueta grinta di Emma Marrone, la dolcezza di Pierdavide Carone featuring Lucio Dalla, e la strana coppia Loredana Bertè-Gigi D'Alessio. Lei era un mix fra Morticia Addams e Mickey Rourke durante The Wrestler, ma l'orecchiabilità dell'onestissimo pezzo faceva perdonare il resto.
Il penoso siparietto Morandi-Pupo-Celentano mi ha fatto urlare a squarciagola: ridatemi Pippo Baudo. Solo fino a poco tempo fa, non lo credevo possibile.
Come se non bastasse, l'avvio dello show ha arrancato per colpa di Luca e Paolo. Tanto bravi ed efficaci lo scorso anno, tanto inconsistenti stavolta, con un'ironica cover di «Uomini soli» dei Pooh che non lasciava il segno. Satireggiando poi troppo a lungo senza graffiare - e soprattutto senza far ridere - sui comici di sinistra rimasti orfani di Berlusconi.
Tra mille problemi tecnici (il più clamoroso è stato il flop del meccanismo di voto delle giurie, con conseguente annullamento) e il tardivo palesarsi della gnocca, con le piacevoli sembianze di Belen Rodriguez ed Elisabetta Canalis, la serata è scivolata via tra l'imbarazzo di tutti. Alla storia di Ivana Mrazova, modella 19enne bloccata dalla cervicalgia, hanno creduto ben pochi. Ma questo fa parte della panna sanremese, tutta da montare prima che vada in acido.
Qualche buona canzone s'è sentita: tra i virtuosismi di Francesco Renga (che risultava però un po' freddo), ad un'Arisa intensa e spiazzante, spuntavano la consueta grinta di Emma Marrone, la dolcezza di Pierdavide Carone featuring Lucio Dalla, e la strana coppia Loredana Bertè-Gigi D'Alessio. Lei era un mix fra Morticia Addams e Mickey Rourke durante The Wrestler, ma l'orecchiabilità dell'onestissimo pezzo faceva perdonare il resto.
Il penoso siparietto Morandi-Pupo-Celentano mi ha fatto urlare a squarciagola: ridatemi Pippo Baudo. Solo fino a poco tempo fa, non lo credevo possibile.