mercoledì 21 agosto 2019

MATTEO SALVINI * LA TRAGEDIA DI UN UOMO (POLITICAMENTE) RIDICOLO

Il leader della Lega Matteo Salvini.
Il paradosso di un signore che abbaiando accusa gli altri di voler «restare incollati alla poltrona» e che nell'arco della crisi da lui stesso aperta non si è mai dimesso. Mai. Né lui né i suoi ministri. Anzi, come ultimo, disperato atto della tragedia di un uomo (politicamente) ridicolo ha fatto la pagliacciata di ritirare ieri all'ultimo secondo la mozione di sfiducia da lui stesso presentata. Il tutto (tra l'altro) dopo essere stato travolto dalle accuse di un Giuseppe Conte stancatosi di fare il fantoccio e uscitone come uno statista di prima grandezza, al confronto. Chi ha veramente a cuore la poltrona in questo gioco delle parti?
Il paradosso di un tizio in campagna elettorale permanente, preoccupato solo di crescere nei sondaggi, che usa sui media i toni sguaiati della piazza, evocando «pieni poteri» (vi ricorda qualcuno?), che gioca quasi solo sulla paura e che alimenta gli istinti peggiori. Continuando a parlare alla pancia della gente, mi sa prima o poi si finisce con l'arrivare all'intestino.
Un signore che per accumulare voti fa finta di non accorgersi (eh certo, gli fa comodo) che per una barca ufficiale demagogicamente bloccata in mare con una pattuglia di persone, ci sono tutto l'anno centinaia di sbarchi fantasma non controllabili, come testimonia fra gli altri (non pochi altri) lo stesso sindaco di Lampedusa. Per gestire l'emergenza immigrazione ci vuole una task force europea, mi pare evidente.
Il paradosso di un signore che lamenta le eccessive ingerenze dell'Europa, che dice di volere un'Italia che conti di più in Europa, e che quand'era europarlamentare non si è quasi mai presentato in aula, com'è stato appurato. Tra i modi per far sentire la propria voce in Europa ne conosco di migliori dell'assenteismo.
Il paradosso di un tizio che ogni volta (ogni dannata volta) che ha ventilato l'idea di uscire dall'Euro mi ha fatto perdere parecchi euro dei miei risparmi. E in ogni occasione a scongiurare che lui o i suoi tacessero, per l'amor di Dio e di tutti i santi.
Il paradosso di Capitan Mojito, che porta le istituzioni e i riflettori al Papeete, locale di proprietà di un europarlamentare leghista, Massimo Casanova, eletto al Sud con un mare di voti.

Tu fai un favore a me, io ne faccio uno a te. Tanto qui vale tutto. Tanto siamo amici. Aspetta che urlo «La pacchia è finita!». A loro piace sempre. Un attimo che agito un po' il rosario, lo bacio, lo ostento nella mano a pugno. Tanto questi si bevono tutto. Per me un altro mojito, anzi, tre Negroni sbagliati. Lo vedi che ho fatto la battuta? 
Luca, come andiamo nei sondaggi? Si cresce? No?! 
Aspetta che me ne è venuta una forte: «Abbasso l'euro, viva la fica!».
Si sale? Sì? Evvvai!

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