Una confezione di compresse di Plaquenil, utile nella cura del Covid-19. |
Quando si passano informazioni medico-sanitarie, anche se questo non è un giornale ma soltanto un social, bisogna essere molto cauti, quindi spieghiamo meglio le cose.
Plaquenil (il principio attivo è l'idrossiclorochina), noto da tempo, non è un farmaco miracoloso. Si tratta di un antimalarico utilizzato anche nella cura dell'artrite reumatoide che è stato utilizzato di recente, con cautela ma con buoni risultati, anche sul Covid-19. Qual è la novità rispetto a ieri?
È che ora ci sono accreditati studi scientifici pubblicati pochi giorni fa, fatti su un campione vasto, che confermano la sua validità nel trattamento del Coronavirus. In attesa di un vaccino, naturalmente.
Il beneficio dell'idrossiclorochina è sull'impatto della malattia: non va assolutamente utilizzata in modo preventivo (non si assumono farmaci ad cazzum, com'è noto), ma tempestivamente e sempre sotto controllo medico quando si manifestano i primi sintomi conclamati. Ciò in molti casi riesce a evitare l'aggravamento del paziente e l'arrivo sino alla terapia intensiva. Riducendo sia l'impatto del male che il carico per il sistema sanitario, già al collasso.
Esiste anche una polemica sottotraccia, in ambienti medici: non sono pochi coloro che pensano che se il «Plaquenil» fosse stato usato prima e in modo massiccio sui pazienti non saremmo attualmente in questa situazione. Ma del senno di poi sono piene le fosse. Purtroppo a volte letteralmente.