martedì 21 aprile 2020

LOCKDOWN * L'USCITA INFELICE DI DE LUCA È STATA UN ASSIST PER FONTANA

Da sinistra, il Presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana, e quello della Campania Vincenzo De Luca.
Lo scenario tragico della disfatta della Sanità lombarda ai tempi del Coronavirus ha consentito nei giorni scorsi allo sceriffo napoletano Vincenzo De Luca, Presidente di Regione, di fare un'uscita particolarmente infelice e divisiva: la speculazione d'immagine e di bottega sulla Campania eventualmente chiusa ai lombardi che reclamavano la riapertura del circo.
Apertura al 4 maggio che credo, lo dico da un po', sia difficile da mettere in discussione. Conte (che pure si è tenuto cauto e con l'occhio ben puntato a virologi ed esperti) sa benissimo che l'economia è alla canna del gas, che la gente a casa (lo vediamo ogni giorno anche qui sui social) sclera che è una meraviglia, e che questa situazione non può essere prorogata ancora. Pena un danno politico che lui stesso pagherebbe.
L'uscita infelice di De Luca (che come metodi e modi ricorda un po', in piccolo, l'ex sindaco leghista di Treviso Gentilini, quello che voleva sparare a chiunque e non a caso anch'egli ribattezzato «Sceriffo») ha consentito al Governatore lombardo Attilio Fontana di contrattaccare con una risposta molto intelligente e non divisiva per il Paese: «Caro governatore Vincenzo De Luca, sappia che qualunque cosa accada noi non chiuderemo mai la porta ai 160mila italiani, tra cui circa 14mila campani, che ogni anno scelgono di venire in Lombardia per farsi curare». L'ovvia risposta astuta e vincente di uno che sin qui le ha sbagliate tutte. Ma proprio tutte. Per non dire cose più impegnative. E che mi auguro passata la buriana se ne vada a casa (per sempre) con tutta la sua allegra combriccola. Ma che quando ha ragione e dice una cosa intelligente, va pur riconosciuto.

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