lunedì 6 aprile 2020

450 MILA PERSONE HANNO FIRMATO CONTRO LA TV DI BARBARA D'URSO

Sul web ha raggiunto una cifra record la petizione contro la tv di Barbara D'Urso.
A memoria mia, mai numeri così alti nella storia della nostra Repubblica furono registrati per esprimere dissenso contro un programma televisivo.
La petizione aperta da Mattia Mor sulla piattaforma specializzata Change.org e battezzata «Cancellare i programmi di Barbara D'Urso» (si trova a questo il link) è arrivata in una settimana all'incredibile cifra di 450 mila firmatari.

Quattrocentocinquantamila persone che aderiscono all'appello rivolto a Mediaset e a Fedele Confalonieri per togliere dai palinsesti programmi come «Live - Non è la D'Urso», «Pomeriggio 5» e «Domenica Live». Insomma l'infotainment dalla cifra trash di Maria Carmelita D'Urso in arte Barbara. L'iniziativa popolare, ormai un vero e proprio urlo di massa che è diventato virale sul web, è nata dopo la discussa performance televisiva dell'Eterno riposo per i morti di Coronavirus, pronunciato in diretta tv dalla conduttrice insieme con il suo ospite Matteo Salvini.

Il frame che immortala l'Eterno riposo in diretta di D'Urso e Salvini sulla pagina della petizione on-line di Mattia Mor.
«Purtroppo sappiamo la caratura culturale dei suoi programmi» recita il testo della petizione «ma questa volta ha superato il limite ... Questa operazione ha sfruttato ancora una volta il potere della religione sugli anziani, così da rafforzare la sua personalità e il suo programma, indegno culturalmente. Questa volta però facendo anche politica e dando un ottimo strumento di propaganda a Salvini». L'appello si chiude con una richiesta: «venga cancellato il suo programma defintivamente!». Anche se nel titolo della raccolta di firme si parla al plurale, dei «programmi di Barbara D'Urso», quindi l'opera omnia.


Sulla vicenda si era espresso anche Lucio Presta, uno tra i più influenti agenti italiani, che cura gli interessi di Paolo Bonolis e di molti altri artisti. Presta ha sparato alzo zero contro la conduttrice partenopea: «Posto che l’orrore televisivo che produce ogni giorno – è una parte del suo commento, postato sui social – ogni mese, ogni anno, la suora Laica in paillettes (naturalmente nulla a che fare con le Suore Laiche vere che sono esempi da seguire ) è ormai da tempo sotto gli occhi di tutti e quindi vorrei non tornare sull’argomento quello che mi domando ogni giorno è: come mai una Testata giornalistica VIDEONEWS accetta di mettere la Firma su tanto poco e tanto orrore?».

Io ho analizzato QUI l'exploit televisivo sul piano della comunicazione, mentre Selvaggia Lucarelli, sempre su TPI ha tracciato un profilo della tv e dello stile di Barbara D'Urso. A seguire, uno dei padri fondatori della tv italiana, Maurizio Costanzo, ha detto di aver provato «disagio e imbarazzo» per quanto visto. E Costanzo, non dimentichiamolo, lavora per la stessa Mediaset, così come sua moglie Maria De Filippi. 
Insomma una vicenda complessa. Resa ancora più intricata da questa sollevazione popolare contro il D'Urso style. 
450 mila persone sono un esercito. E se non sono in grado di esercitare una censura (le censure del resto sono sempre sgradevoli; gli spettatori possono esprimere in questo modo solo un loro desiderata) certo danno indicazioni di gusto e orientamento molto precise.

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