venerdì 4 novembre 2016

IL MAXI FLOP DEL NUOVO «RISCHIATUTTO»? ERA NELL'ARIA

Spiace dover ricordare che l'avevo scritto su questo mio blog in tempi non sospetti, ma il successo di «Rischiatutto» era difficile da mantenere. Ancora più difficile, però, era prevedere che si trasformasse in un flop così bruciante.
Dopo un trionfale debutto su Raiuno al 30% di share con 7 milioni e mezzo di spettatori, propiziato dall'effetto curiosità e da ospiti che pesano non poco, come Maria De Filippi e Fiorello, il freddo budino confezionato da Fabio Fazio è ripartito su Raitre crollando nella prima puntata al 13,82% con tre milioni e mezzo di seguaci, e sfracellandosi nella seconda al 10,9% con 2.828.000 teste.  
Non è servita a nulla la presenza tra gli ospiti di Fabio Rovazzi (quello di «Andiamo a comandare», l'amico di Fedez) nel vano tentativo di strappare un po' di giovani a «X-factor 10», su SkyUno. Che anche su Twitter spopolava con gli hashtag legati alle stroncature di Manuel Agnelli. 


La colpa del disastro, in tempi di pubblico infinitamente più mobile di un tempo, non può essere ricercata solo nel cambio di rete, ma in un difetto che sta nel manico. Riproporre un must di Mike Bongiorno nella rispettosa operazione nostalgia faziesca non si è rivelata una genialata, soprattutto perché non esisteva la necessità (il vero interesse, motore primario) di rispolverare un quiz della preistoria televisiva. Scemata la comprensibile curiosità dell'inizio, con gli ospitoni, gli ascolti ora vanno sotto la tenda a ossigeno, ridotti di due terzi. Soprattutto se nell'aria in studio aleggia parecchia noia. Nel Paese dei format viventi, insomma, si pensava che uno zombie in più in circolazione fosse necessario. Invece non era così. Mica siamo a «The Walking Dead».


Il super flop di «Rischiatutto» si inserisce nella prestigiosa sfilata di batoste glamour autunno-inverno della Raitre di Daria Bignardi, che con «Politics» di Gianluca Semprini aveva già fatto tanto. A proposito, in un ricordo personale a margine della presentazione alla stampa del quiz di Fazio, la Bignardi ha usato l'espressione «televisione» al posto di «televisore». Una è l'emittente, l'altro l'elettrodomestico. Te lo aspetti dalla casalinga di Voghera, ma santo cielo, non da una rampante direttora di rete!

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