mercoledì 23 novembre 2016

REFERENDUM * S'INVOCA LA NEUTRALITA', MA INTANTO SI MANDANO LE LETTERE

Chi va ospite nei programmi Rai in questo periodo, in qualsiasi contesto, anche a parlare di giardinaggio, oltre alla normale liberatoria, deve firmare un documento col quale si impegna a non dire nulla «che possa in qualche modo influenzare l'esito del Referendum». In pratica, una limitazione (per accettazione volontaria ma vincolante) dell'Art. 21 della Costituzione, al quale tutti dovremmo tenere in particolare modo.
 
Potresti parlare a favore del , potresti esprimere la tua opinione a favore del No, o dell'astensione, ma di fatto non puoi perché hai firmato una clausola che ti auto-censura. Neutralità totale. Poco carino, per niente libertario, ma ci può anche stare se è un'accettazione "volontaria".
Ma allora perché il Comitato per il Sì, che non in concreto ma di fatto è rappresentato dallo schieratissimo Presidente del Consiglio, che come la statale Rai dovrebbe essere super partes, ha attinto agli elenchi degli indirizzi di 4 milioni di italiani all'estero (custoditi dalla suddetta Presidenza) per mandare loro una lettera e convincerli a votare Sì? Da una parte s'invoca la neutralità, dall'altra si agisce in segno contrario.

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