mercoledì 3 febbraio 2010

MORGAN, DURA LA VITA DELL'OSSIMORO VIVENTE

Il vecchio slogan “Fatti, non parole” va in soffitta. Perché qui abbondano sia i Fatti (fattissimi, fumati direi), che le parole. Fiumi. Comprese queste, chiaro.
Il problema del signor Marco Morgan Castoldi non è tanto la squalifica da Sanremo, che fa parlare e (forse) vendere di più. Il suo problema non sono tanto i «cumuli di roba e di spade», per dirla con Max Pezzali. Il problema è che Morgan vive anzitutto in un grande equivoco: crede – nel profondo - di essere un novello Mozart, ma la cosa purtroppo al momento non è affatto dimostrata.
Tutto il resto, viene da sé. Chi conosce il para-guru di «X-Factor», nell’ambiente musicale, dice che vive in un perenne stato di ciclotimica bibolarità. Passa da stadi up a ingestibili momenti down. Per forza, se ti fai dichiaratamente di cocaina, crack e quant’altro, vorrei ben vedere, dirà il lettore. Ecco, Morgan si faccia pure di quel che gli pare. Cerchiamo di non essere inutilmente moralisti e apprezziamo almeno l’onestà della sua confessione, figlia senz’altro di un momento euforico. Magari poi sarebbe carino che non smentisse le interviste (registrate, ribadiscono i colleghi di “Max”) che ha rilasciato, una volta visto il devastante effetto che fanno. Sia lo scapigliato Morgan fino in fondo, insomma.
Per lui avevo coniato una definizione che forse lo fotografa discretamente: il coglione intelligente. Sì, Morgan è un ossimoro vivente.
Così coglione quando bulleggia a ruota libera  credendosi il braccio destro di Dio e soprattutto sottovalutando la perversa suggestione delle sue parole su alcune menti più fragili.. Così intelligente quando guasconeggia, dimostrando eloquio fluente, senso dello spettacolo e competenza musicale.

P.S.
Ma Alessandra Mussolini che chiede il test antidoping per tutti i partecipanti al Festival e Don Gelmini che vorrebbe sostituire Morgan nel cast di Sanremo con un ragazzo della sua comunità di recupero, hanno qualche problema di fumo passivo?

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