martedì 2 febbraio 2010

GLI AUTORI DEL «GRANDE FRATELLO 10» SONO «CRIMINALI»?

Gli autori del "Grande Fratello 10" sono davvero "criminali", come ha detto ieri sera Gad Lerner durante una memorabile puntata de "L'Infedele", su La7? Sono davvero "irresponsabili", come ha suggerito di fronte a un parterre bipartisan di tutto rispetto?
Di certo un programma così non lo si può considerare edificante, ma come mai, pur essendo apertamente criticato da (quasi) tutti, raccoglie comunque un cospicuo seguito ogni lunedì su Canale 5?
Le storie, da quella del "principe" George Leonard (ma poi, chi cavolo è 'sto George Leonard?) in poi sono un misto di trash, burinate, ammiccamenti lesbo-saffici (Sarah Nile e Veronica Ciardi) e sapienti costruzioni a tavolino.
Apertamente sconfessate in diretta persino da Gianna Tani, sino a ieri papessa dei casting di Veline e Letterine Mediaset e ora pronta a sottolineare con forza la diseducatività del padre dei reality show.
Un mondo becero sbattuto in faccia a milioni di persone. Alcune hanno gli strumenti culturali per capire che si tratta di colossali fregnacce; altri, purtroppo, no. E si mettono in coda alle selezioni per la prossima edizione andando a ingrossare le file di questo cialtronificio a cielo aperto. Alimentando illusioni e fabbricando a nastro futuri depressi devoti ai triciclici.
Soltanto il primo GF aveva un senso, per la sua genuinità e per la verginità mediatica dei concorrenti, ancora impossibilitati a sapere che cosa li aspettasse fuori dalla Casa. Ora è soltanto un mostro da prima serata. L'unica cosa piacevole resta Alessia Marcuzzi, corroborata dal suo bifidus actiregularis.
Per chi esce dopo mesi e mesi di reclusione, a parte qualche ospitata in discoteca (poche, ormai) una sola certezza: apparire dalla D'Urso a "Domenica 5". 
Se ci pensi, ne vale davvero la pena?

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