venerdì 20 gennaio 2017

«CAVALLI DI BATTAGLIA» DI GIGI PROIETTI * LO SPETTACOLO CON LA P MAIUSCOLA

Gigi Proietti
Se ti sei perso sabato scorso la prima puntata di «Cavalli di battaglia», il Best Of di Gigi Proietti, in prima serata su Raiuno dal Teatro Verdi di Montecatini Terme, domani sera (è un consiglio che viene dal cuore) hai modo di rifarti con il secondo appuntamento.

È una straordinaria cavalcata tra le perle del repertorio di un gigante del palcoscenico, che si apre con le note dolcissime di «Te vojo dì» (che risentirei milioni di volte), brano strappacòre che sta tra l'avanspettacolo e Nicola Piovani. A seguire, una passerella di sketch immortali e ospiti che, anche loro, distillano il meglio della loro carriera. Sabato c'era Claudio Baglioni
Un modo per scoprire all'opera anche la brava figlia di Gigi, mescolata al cast, e la generosità di un grande che dà spazio anche ai volti nuovi. Come quello di Francesco Cicchella, che la scorsa settimana ha dato vita al più bel numero della serata: una esilarante parodia dei virtuosismi da palco di Massimo Ranieri. 
«Cavalli di battaglia» è una full immersion da vero servizio pubblico nello spettacolo di qualità sopraffina, quello che - ahimé - non c'è più, confuso in un mare di tv senza un briciolo di talento.
Tra gli ospiti, domani, ci sarà anche un altro pezzo d'argenteria: Renzo Arbore. Sia Arbore che Proietti mi hanno fatto l'onore di comparire, raccontando alcuni divertenti aneddoti inediti, nel mio libro «Il peggio della diretta», da poco uscito per Mondadori Electa e ora anche in formato e-Book. I momenti imbarazzanti della loro straordinaria carriera sul palcoscenico finiti nero su bianco, per i cultori del genere.

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