mercoledì 19 ottobre 2016

«IL PEGGIO DELLA DIRETTA» * PUPO, LA CACCA (E LA RICADUTA A CASCATA SUI MEDIA)

Una volta si versavano fiumi di inchiostro; poi vennero i Jalisse, con i loro «Fiumi di parole». Oggi arriva Pupo e scorrono fiumi di...
Quando esce un libro, nella fattispecie il mio «Il peggio della diretta» (Mondadori Electa, in vendita anche QUI su Amazon con il 25% di sconto sul prezzo di copertina), si spera sempre che i giornali ne parlino. Che ci sia nella promozione la cosiddetta ricaduta sui media, altrimenti detto effetto cascata. 
Nel caso dell'aneddoto, ormai leggendario, che mi ha raccontato il maiuscolo Enzo Ghinazzi in arte Pupo, e raccontato per filo e per segno (per sua stessa mano) nel libro, possiamo parlarne in senso letterale. È il classico esempio di scuola nel mondo della comunicazione.

Uscita la succosa anteprima del libro (che racconta anche mille altre cose) sul settimanale Oggi, il sempre puntuale Dagospia ha rilanciato il fattaccio pupesco, e da lì quasi tutti i siti d'Italia (l'elenco è impressionante, guardate qui) si sono soffermati con puntiglio sulla cacca del nostro, che durante una serata a Zungri (Vibo Valentia), in Calabria, sul palco iniziò a esondare dal suo vestito bianco candido, costringendolo a riparare in camerino per contenere le perdite.
L'aneddoto è uscito dopo anni grazie a me (vado più che fiero di averlo portato alla luce), che sono un collezionista di dietro le quinte dello spettacolo, e l'ingombrante materia ha invaso lo Stivale. Complice la simpatia mai troppo valorizzata di Pupo. Una collega che cura un sito web mi ha confidato che la notizia in due giorni ha portato 400-500 mila clic solo su quella pagina e su quel sito. Impressionante.

L'ultimo capitolo di questa galoppata scatologica, è il blitz de «Le iene», che trovi nel filmato linkato qui. Intercettato Pupo in camerino, Corti e Onnis hanno cavalcato la notizia in modo divertente e sferzante, nello stile del programma di Davide Parenti. Dove ci porterà ancora la «scappatella» (ops) di Pupo? Non lo so, perché il Paese reale è, come dicono quelli che parlano bene, questo. E non ha la puzza sotto il naso. Con buona pace di quelli che si scandalizzano per niente. 
Io, egoisticamente, spero che il fiume sfoci in libreria. Anche perché nel libro di aneddoti (non tutti alla Ghinazzi, per la verità) ce ne sono ben più di 100.

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