venerdì 27 novembre 2020

VIROLOGI ED EPIDEMIOLOGI? ANDREBBERO CHIUSI TUTTI IN UN CAPANNONE


Avrei un'idea forse un po' medioevale, ma probabilmente efficace, per risolvere il problema di virologi, infettivologi, epidemiologi, scientology, che ormai da quasi un anno popolano i media dicendo l'uno il contrario dell'altro. Fra l'altro la domanda informativa (o para-informativa, a volte) è così grande che ne nascono un paio nuovi a settimana. Qualcuno magari poco prima faceva l'idraulico o il tappezziere e ha annusato l'affare, il famoso Piano B. Catapultare in tv perfetti sconosciuti, anche titolati, facendoli diventare protagonisti (e quindi primedonne un po' in competizione) è da sempre nocivo per la comunità. Specie in casi delicati come questo, che riguardano la Sanità pubblica.

Espongo in breve il progetto. Li mettiamo tutti, ma proprio tutti, dentro un enorme capannone blindato (un appartamento grande non basta più), e li chiudiamo a doppia mandata con pochi viveri e poca acqua. Gli esperti all'interno si pestano come unni per una settimana con clave, ruote dentate, fanno il volo dell'angelo dagli armadietti, usano il tirapugni e i più performanti la spada di Hattori Hanzo. E ogni lunedì a mezzogiorno ne esce uno e uno soltanto (quello che sopravvive) e davanti a tutta (tutta) la stampa riunita dà la sua versione sulla pandemia, i contagi, i vaccini, le misure da adottare, e tutto il corollario.
Avremo così una comunicazione univoca e in breve tempo una drastica riduzione dei virologi. Mettendo in atto artatamente ma virtuosamente una ormai inevitabile selezione darwiniana.




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