martedì 30 novembre 2021

QUEL «NOI» DEL SIGNORINI ANTIABORTISTA EVIDENZIA UNA FERITA CHE ANCORA BRUCIA

Alfonso Signorini, direttore di Chi e conduttore del GFVIP.

Il caso di Lulù Selassie, scoppiato ieri sera su Canale 5 al Grande Fratello Vip di Alfonso Signorini e ben raccontato da Valentina Gambino in questo pezzo su BlogTivvù, mette in luce involontariamente un dettaglio non trascurabile dei rapporti interni nella squadra del GFVIP.

O meglio, sembra evidenziare una ferita che ancora brucia al conduttore milanese e direttore di Chi, dichiaratosi di recente antiabortista. Una vicenda che ha fatto molto scalpore sui media, e che ha provocato addirittura la dissociazione da parte della stessa Endemol Shine Italia, la casa di produzione del programma, che ha preso nettamente le distanze dalla posizione del giornalista. Mediaset non si è ancora espressa, ma una presa di posizione sarebbe opportuna. Si tratta di una questione delicatissima.

Il comunicato con cui Endemol si è dissociata da Alfonso Signorini per la sua presa di posizione antiabortista: «Noi siamo contro l'aborto, in tutte le sue forme», ha detto il giornalista, direttore di Chi. L'aborto è una legge dello Stato confermata da successivo referendum. 

Indispettita per l'eliminazione della sorella Clarissa, Lulù ha avuto una sorta di attacco di panico rifugiandosi in bagno e dicendo alcune parolacce poi giustamente stigmatizzate da Signorini. Peccato che poco prima la "contessa" (dalla rinomata eleganza) Patrizia De Blanck abbia detto praticamente qualsiasi cosa senza prendersi neppure un rimbrotto, ma, per dirla con Alfie, «Beh, vabbé». Due pesi e due misure. Cazziando la ragazzina, Signorini ha detto fra l'altro: «Dite a Lulù che io... noi... dico io, ditela come volete, certe espressioni in questo programma, nel mio programma, non le accetto. Ok? Lulù si sta rivelando una grande maleducata ... Se a Lulù non frega niente della sorpresa che abbiamo preparato noi del Grande Fratello anche per lei, a noi - e sottolineo noi - del Grande Fratello non importa niente di Lulù e delle sue bizze».

Il tweet con cui Signorini ha confermato la sua posizione antiabortista.

Rimarcare quell'IO, poi quel NOI, ribadire IL MIO PROGRAMMA, sembra - a mio avviso - un modo per il conduttore non solo di marcare il territorio rispetto a chi comanda tutta la baracca, ma per dare agli occhi di chi guarda l'impressione di una compattezza nel gruppo di lavoro. Dove, come si può notare qui sopra, si era aperta una forte spaccatura per la vicenda antiabortista. Una spaccatura che al giornalista deve aver fatto molto male. Guardate il video e giudicate voi.

lunedì 29 novembre 2021

GIORNALISTA MOLESTATA: PARLANO LE MISS ITALIA

Indignazione e solidarietà: le ragazze di Miss Italia si schierano in blocco accanto a Greta Beccaglia, la giornalista sportiva di Toscana TV, molestata da un uomo all'uscita dello stadio mentre intervistava i tifosi dopo l'incontro Empoli-Fiorentina.
Al Crowne Plaza Hotel, dove  si svolge la seconda giornata delle prefinali del Concorso, la reazione delle ragazze è concitata.
"Siamo sgomente di fronte a quel gesto offensivo, volgare, che non tiene conto in alcun modo della persona o meglio di una giovane donna, trattata come nemmeno il più insignificante degli oggetti", è la sintesi dei commenti. E ancora: "Bisogna denunciare e smascherare chi si rende responsabile di atti ingiusti e vili come quello visto in diretta TV. Al tempo stesso, occorre proseguire nell'opera di educazione e di convincimento di chi non conosce il rispetto. Si cominci dai giovani, che devono essere al nostro fianco".

Nello specifico, Miss Valle d'Aosta, Eliana Moise, ha le idee chiare: "Spiace quando sono proprio i giovani a comportarsi male, invece di dare il buon esempio. Purtroppo nel 2021 ci sono ancora troppe persone che non sono in grado di rispettare le donne". E Irene Motto Ros, altra miss valdostana, aggiunge: "Un gesto orribile, andrebbe punito anche chi invita a minimizzare, a non prendersela. Sulla parità dei sessi c'è ancora molto da lavorare".
Per Erika Russo, piemontese eletta Miss Sport: "Troppo spesso sottovalutiamo atteggiamenti e modi di fare molesti, magari perché avvengono fuori da uno stadio dove tutto sembra normale. Perché, ad esempio, c'è ancora chi fischia a una donna? Noi non siamo animali e non facciamo la stessa cosa con gli uomini".

Sofia Cittaro, Miss Rocchetta Friuli, definisce ciò che è successo in Toscana "un fatto sconvolgente, di rilevanza sociale, di fronte il quale i ragazzi dovrebbero essere i primi a ribellarsi. Di solito quando ricevo apprezzamenti forti lascio perdere, ma la verità è che mi sento ferita".
Carolina Zaupa, Miss Rocchetta Veneto, racconta di aver ricevuto apprezzamenti in strada e di aver avuto paura: "Oltre che incoraggiare le donne a denunciare, le famiglie dovrebbero educare i figli maschi a rispettarle nel modo giusto".
Miss Sorriso Liguria Elena Ottonello rincara: "Purtroppo non si fa mai abbastanza e c'è ancora chi dà la colpa alle donne, all'abbigliamento, al modo di camminare".

Le fa eco un'altra ligure, Carlotta Nicoletti: "Bisogna denunciare chi fa catcalling o tratta le donne come avveniva nel medioevo. Massima solidarietà alla giornalista Greta Beccaglia". Per Giada Negro, Miss Sport Liguria: "Serve solidarietà dal mondo femminile, capita spesso che a muovere critiche nei confronti delle donne siano le stesse donne. Non deve più avvenire".
E la collega Melissa Yucel: "Si fanno troppe parole, ma pochi fatti. Quando esco la sera, spesso non mi sento tranquilla e ho dovuto acquistare lo spray al peperoncino. Bisognerebbe fare di più, partendo dalla scuola".
La patron del Concorso, Patrizia Mirigliani, ascolta le ragazze e commenta: "Ciò che abbiamo visto in tv è inaudito. Dopo tanto impegno da parte delle donne, siamo ancora punto ea capo. Le ragazze ribadiscono con forza che bisogna proseguire con questa battaglia. Sono accanto alle Miss e ne condivido lo smarrimento e la rabbia".

PROBLEMI D'AMORE? CI PENSA MICHELA GIRAUD

Coppie in crisi che devono decidere se proseguire il cammino insieme o separarsi, con loro Michela Giraud,  nel ruolo di conduttrice e soprattutto ascoltatrice, pronta ad aiutarli nel confronto. È questo "C'ERA UNA VOLTA L'AMORE", il programma prodotto da FTM Entertainment per Discovery Italia, al via il 30 novembre in prima tv alle 21:20 su REAL TIME.
Diceci puntate in cui dieci coppie decidono di raccontarsi e confrontarsi senza ipocrisie o falsità. Ogni martedì una coppia racconterà la propria storia ripercorrendo i problemi che hanno causato la crisi, grande o piccola che sia. Per i due compagni di vita sarà l'occasione di parlarsi liberamente, senza ipocrisia o esasperazione, al fine di trovare la soluzione più congeniale alla vita di entrambi.

Ad aiutarli nel percorso - oltre alla conduttrice Michela Giraud - ci sarà uno psicoterapeuta pronto a far loro vedere prospettive e punti di vista diversi.
Alla fine di ogni puntata la coppia deciderà così se continuare o porre fine alla storia d'amore. Chi resterà seduto crederà nella forza della coppia, chi si alzerà proseguirà la vita da solo. Per tutti vale una sola regola: accettare che in amore tutto può succedere.
"C'ERA UNA VOLTA L'AMORE" (10x60') è un programma prodotto da FTM Entertainment per Discovery. La serie è già disponibile su discovery+. L'hashtag ufficiale è #ceraunavoltalamore

DANIELE BOSSARI È "IL BOSS DEL PARANORMAL"

Il conduttore radio e tv Daniele Bossari torna a indagare nell'affascinante mondo del soprannaturale e del mistero nella nuova stagione de "IL BOSS DEL PARANORMAL", al via in prima tv assoluta su DMAX canale 52 da martedì 30 novembre alle 21:25.
Ogni giorno vengono caricati su internet migliaia di video e immagini fotografiche che sembrano raccontare qualcosa di incredibile, un mondo "altro" da quello che conosciamo nel nostro vivere quotidiano e che sembra governato da forze straordinarie. Il "Boss", che ha fatto del paranormale una delle sue passioni, è qui per accompagnare lo spettatore in un viaggio attraverso fenomeni ed eventi apparentemente inspiegabili, districandosi tra fotogrammi e video catturati da telecamere di sorveglianza, semplici smartphone o strumentazioni all'avanguardia: bambini capaci di comunicare con l'aldilà, nuvole popolate da alieni, ospedali e prigioni infestate, poltergeist, fantasmi. Testimonianze reali o semplici bufale? Lo scopriremo grazie a Daniele che analizzerà contributi inviati dai telespettatori italiani, oltre che provenienti da tutto il mondo.

E in questa nuova stagione spazio anche al PIT (Paranormal Investigation Team), la squadra di youtuber e cercatori di fantasmi che da anni danno la caccia ad "entità" che si nascondono all'occhio nudo, incrociando storie e racconti popolari con le risultanze dei più moderni rilevatori e apparecchiature tecnologiche.
Tra le location scelte per fare da sfondo alle narrazioni del Boss, evocativamente immerso in un luogo ai confini della realtà, l'Ex Carcere Storico di Busto Arsizio e la settecentesca Villa Zari a Bovisio Masciago, alle porte di Milano.
"IL BOSS DEL PARANORMAL" (16x60') è una produzione MRK Productions per Discovery Italia. DMAX è visibile al canale 52 del Digitale Terrestre, Sky canale 170, Tivùsat canale 28.

giovedì 25 novembre 2021

RAI QUIZ * LA GIORNALISTA INVIDIOSA CHE CHIAMA PER LAMENTARSI DELL'OSPITE

Una giornalista al lavoro.

Un quesito per abili solutori che viene direttamente da Roma, Viale Mazzini. Chi è quella giornalista di centro-destra (più destra che centro, a dire il vero), non particolarmente nota, da sempre piuttosto compresa nel suo ruolo, che chiama la redazione per lamentare il fatto che Selvaggia Lucarelli sia stata invitata come ospite su Rai1 del programma di Francesca Fialdini «Da noi... A ruota libera»?

Chi autorizza questa collega a protestare per un invito che viene rivolto ad altri e non a lei? Chi le dà il diritto (e anche la protervia) per rampognare, dall'alto della sua fra l'altro non pregnante notorietà? L'invidia è una brutta bestia, si sa, ma non porta da nessuna parte. Al massimo diventa utile per popolare questo modesto Rai quiz.

domenica 21 novembre 2021

MARA VENIER, BRUTTA CADUTA IN DIRETTA: È COSTRETTA A CHIUDERE PRIMA «DOMENICA IN»

 

Mara Venier vittima di una brutta caduta in studio a «Domenica in».

«Io non mollo. Mi devono abbattere! Me devono abbattere»
. Ma poi la situazione peggiora e il programma chiude alle 16.55.

Una Mara Venier stravolta, con un enorme bernoccolo sulla fronte, senza occhiali, zoppicando, è tornata in onda poco fa a «Domenica in» su Rai1 dopo un pericoloso scivolone dalla dinamica ancora non meglio chiarita avvenuto dietro le quinte. La conduttrice veneta ha battuto la testa inciampando. In diretta è andato Pierpapolo Pretelli, annunciando il contrattempo e minimizzandolo, prima del tormentato ritorno di Mara in trasmissione.

La Venier ha esclamato: «Eccomi Pierpaolo, mi dovrai sostituire. Che cos'ho in testa: un figozzo? Un bernoccolo, come si chiama? Mi sono rotta anche gli occhiali». Poi zoppicando, visibilmente molto provata, ha raggiunto il lato sinistro dello studio, dove le hanno velocemente portato due sedie, una per lei e una per poter allungare la gamba. E iniziare l'intervista prevista a Memo Remigi, che ha portato a termine stoicamente. E mentre la band attaccava «Siamo ancora qua» di Vasco Rossi, la conduttrice sbottava: «Io non mollo, mi devono abbattere. Ma credo che chiuderemo un po' prima. Chiedo scusa, ho voluto continuare ma non credo che...». Il promo della fiction «Blanca», con ospite il protagonista, è stato mandato in onda in modo frettoloso, poi è tornato in onda soltanto Pretelli per chiudere il programma.



QUEL VIAGGIO A VIENNA ANNULLATO DUE VOLTE (CAUSA COVID)

Uno scorcio di Vienna, in Austria.

Breve storia triste. Nell'autunno 2020 (sfruttando un buono di Airbnb che doveva rimborsare un pasticcio fatto per un viaggio americano; Airbnb America ve la sconsiglio caldamente) prenoto 3 notti a Vienna - che desidero visitare da anni - dal 5 all'8 dicembre. Ma alla vigilia della partenza il Covid infuriava da noi e in tutta Europa, quindi sono costretto ad annullare accordandomi con la proprietaria dell'appartamento per rinviare il soggiorno di un anno esatto, dal 5 all'8 dicembre 2021. I biglietti aerei ci vengono rimborsati dalla compagnia.
Arriviamo a fine novembre 2021. In Italia col Covid, grazie ai vaccini diffusi piuttosto massicciamente, ce la caviamo ancora. In Austria però, dove le vaccinazioni si sono fermate al 65% perché (incredibile) ci sono più coglioni che da noi, il Paese è totalmente nelle peste. Sino alla scorsa settimana si ventilava un lockdown solo per i non vaccinati, che sarebbe stato comunque un problema, ma l'altroieri il Governo locale ha deciso per «almeno tre settimane di lockdown totale e obbligo vaccinale da febbraio». Come mi ha scritto la proprietaria di casa rammaricandosi per il fatto che noi non si possa (ancora una volta) sfruttare i tre giorni di vacanza.
La tipa è molto gentile, quindi si dichiara disposta a spostarli nuovamente al dicembre 2022 o anche solo alla prossima primavera, se la situazione sarà migliorata. Intanto Ryanair si spera che rimborsi i nuovi biglietti aerei acquistati, e teoricamente sarebbe tenuta a farlo.
Nel frattempo io ho capito quel che dovevo capire subito: non devo andare a Vienna, ma a Lourdes a farmi benedire.

sabato 20 novembre 2021

JOVANOTTI * ECCO "IL BOOM", CHE E' PERSINO PIU' BRUTTO DE "L'ALLEGRIA"

E' uscito con un pessimo singolo, ma Jovanotti è pronto per il #jovabeachparty2022.

Credevo che Lorenzo Cherubini in arte Jovanotti il suo miglior colpo gobbo l'avesse messo a segno l'estate scorsa, rifilando a Gianni Morandi quella gran sòla de "L'allegria", un pezzo bruttissimo che mi stupivo come il gigante di Monghidoro avesse accettato di cantare. Ostentando entusiasmo, fra l'altro. Forse perché i due hanno lo stesso ufficio stampa, ovvero Goigest di Dalia Gaberscik? Non sembrano basi solidissime per investire su una nuova canzone. Ma magari, oh, hai visto mai... Ci credevano davvero.

Forse per fugare i sospetti, forse perché in carenza d'ispirazione, chissà, il Jova si è rivelato severo ma giusto, lanciando sul mercato ieri "Il Boom". Una canzone che ha scritto e che interpreta lui stesso e che è (se possibile) più brutta del pezzo morandiano. Di una bruttezza bruciante e conclamata. Frasi a casaccio, citazioni colte a capocchia, un video inguardabile. Insomma, sembrava difficile riuscire a fare peggio ma il nostro ci è riuscito. E ora guarda con legittimo interesse all'estate prossima, quando partirà con il Jova Beach Party 2022, la seconda edizione di un tour che ha avuto invece grande fortuna.

 

giovedì 18 novembre 2021

COLONNE SONORE * «LA CANZONE NELLE SERIE TV»

È disponibile in libreria "LA CANZONE NELLE SERIE TV" di Daniela Cardini e Gianni Sibilla, un volume che analizza e spiega il rapporto stretto tra la serialità televisiva e la musica pop e rock.
Perché una canzone può rendere memorabile una scena o una sigla? Come vengono scelte e inserite le canzoni nelle serie tv? Qual è il rapporto tra industria musicale e industria televisiva? Come lavora un music supervisor?

A queste e ad altre domande rispondono Daniela Cardini, docente di Linguaggi della TV all'Università IULM e tra le prime studiose italiane di serialità televisiva, e Gianni Sibilla, direttore del Master in Comunicazione Musicale dell'Università Cattolica e giornalista di Rockol.it.
Il volume spiega come le serie tv abbiano trovato nella canzoni pop e rock un formidabile strumento di racconto, capace di potenziare una storia e rendere memorabili i personaggi, e come l'industria musicale abbia trovato nelle serie tv una vetrina prestigiosa, capace di far riscoprire artisti e lanciare nuovi nomi.

Il libro analizza oltre 80 serie e 150 brani. Completano il lavoro diverse playlist video e audio con tutti i materiali presi in considerazione: da Jeff Buckley e Hallelujah in "The O.C." ai Beatles in "Mad Men", dai Clash in "Stranger Things" agli Who in "CSI," da Bella ciao in "La casa di carta" a Nada in "The Young Pope", da "Twin Peaks" a "Peaky blinders"  fino a "Gomorra" e alle più recenti produzioni italiane di Rai, Mediaset, Sky e Netflix.
"La canzone nelle serie tv. Forme narrative e modelli produttivi" racconta in maniera documentata e accessibile un tema tanto affascinante quanto ancora poco studiato, che fa parte dell'esperienza di ogni appassionato di serie e di musica.

Il libro esce per Pàtron (202 pagine, 22€) storico editore universitario bolognese fondato nel 1925 e con un catalogo di  oltre 1000 titoli: il volume fa parte della nuova collana "Intermedia. Linguaggi, Arti e Media", dedicata alla comunicazione.
Daniela Cardini insegna Linguaggi della TV e Format e serie tv all'Università IULM, dove è coordinatrice del corso di laurea in Comunicazione, Media e Pubblicità. I suoi interessi di ricerca si focalizzano sull'analisi della televisione e in particolare sulla storia e le forme della serialità. Ha pubblicato, tra l'altro, i volumi: La lunga serialità televisiva. Origini e modelli (Carocci, 2004); Le serie sono serie (Arcipelago, 2010); Long TV. Le serie televisive viste da vicino (Unicopli, 2017).

Gianni Sibilla è direttore del Master in Comunicazione Musicale dell'Università Cattolica di Milano, ed insegna Elementi di Musica e Discografia all'Università IULM. I suoi interessi di ricerca si focalizzano sul rapporto tra musica, media e industria. Ha pubblicato, tra l'altro i volumi: I linguaggi della musica pop (Bompiani, 2003) e Musica e media digitali (Bompiani, 2008). Giornalista musicale, è caporedattore di Rockol.it.

martedì 16 novembre 2021

ABORTO, LA FRASE AL GFVIP * ENDEMOL SI DISSOCIA DA SIGNORINI (E MEDIASET COME LA PENSA?)

Endemol si dissocia dal conduttore del GFVIP Alfonso Signorini.

Persino Endemol Shine Italy, la casa di produzione del Grande Fratello Vip, con un comunicato, ha preso le distanze dalla frase di Alfonso Signorini pronunciata ieri sera durante la trasmissione (“Noi siamo contrari all’aborto, in tutte le sue forme”).
A parte il fatto che l’aborto è una legge dello stato del ‘78 confermata da referendum nell’81, nessuno vieta a Signorini, che forse ha fatto confusione tra il pulpito del GFVIP e una tribuna politica, di pensarla come crede. Ha però sbagliato a mio avviso il modo (molto equivocabile, con quel plurale maiestatis) e il contesto. Che cosa dovrebbe importare, di grazia, agli spettatori del reality di Canale 5, quale sia la posizione del conduttore del programma su un tema come l'aborto? Peraltro questione delicatissima.
Basterebbe scusarsi per l’infelice uscita invece di tenere il punto spostando il problema sulla libertà d'espressione, come fa invece il direttore di Chi. In tutto questo, Mediaset (che manda in onda Signorini e le sue sortite) che posizione prende? Urge fare chiarezza.

lunedì 8 novembre 2021

«VITA DA CARLO»: UN'ONESTA FULL IMMERSION NELLA FENOMENOLOGIA VERDONIANA

L'attore e regista romano Carlo Verdone.

«Vita da Carlo», appena approdata su Prime Video, non è un capolavoro, ma un omaggio onesto, sincero (e comunque gradevole) alla fenomenologia verdoniana e al cinema del regista di «Un sacco bello», «Borotalco», «Compagni di scuola» e una pletora di 28 titoli nati sotto il segno della commedia. Quasi sempre dolceamara.

Sulle prime sembrerebbe quasi un'operazione supponente, di certo volutamente autoreferenziale, ma non è così. In definitiva risulta un giocoso regalo che il buon Carlo ha fatto a se stesso e a Roma, che non è soltanto uno sfondo ma diventa parte del racconto; si pensi al fil rouge di Carlo Verdone possibile sindaco della città.

C'è Max Tortora che gigioneggia, la brava Anita Caprioli che attraversa tutta la mini-serie con grazia, spuntano persino un Morgan credibile e un Alessandro Haber come sempre da leggenda, e i capitoli sono brevi, poco invasivi, si nota la voglia dell'attore di giocare con il registro comedy/autoironico con puntate sul malinconico. La sua ricetta di sempre, spalmata nella serialità. Uno dei pregi è quello di non insistere troppo sul cliché già troppo sfruttato del Verdone ipocondriaco. Si ride meno di quanto si vorrebbe, ma in fondo il motivo lo spiega il regista stesso durante la narrazione. Una stagione è più che sufficiente, ma del resto credo che Carlo non abbia la minima intenzione di girarne un'altra. A prescindere dal successo.

domenica 7 novembre 2021

PEREGO-VENTURA: IL GIALLO DELLO STOP ALLA DIRETTA DI «CITOFONARE RAI2»

Da sinistra, Paola Perego e Simona Ventura, conduttrici di "Citofonare Rai2".

Aria di crisi a "Citofonare Rai2", il contenitore domenicale condotto da Paola Perego e Simona Ventura. Partito già arrancando, il programma sembra essersi assestato su ascolti molto bassi, che avrebbero indotto la rete diretta da Ludovico Di Meo (piuttosto allo sbando da tempo) a prendere i primi provvedimenti.

La puntata in onda oggi, stando alle nostre fonti, avrebbe dovuto essere l'ultima in diretta. A partire dalla prossima, anche per ridurre gli ingenti costi di un prodotto che costringe molte maestranze al lavoro domenicale, il programma avrebbe dovuto essere registrato il venerdì per essere poi trasmesso la domenica alla stessa ora. Rinunciando quindi ai giochi telefonici e ad altre interazioni con il pubblico a casa. Su questo stanno lavorando gli autori e i collaboratori, tra i quali figurano Federico Moccia, tre metri sopra il flop, la stessa Perego e molti altri.

La notizia dello stop alla diretta (non si parla di chiusura perché dietro le quinte il programma viene definito dagli addetti ai lavori "intoccabile") pare non sia stata affatto gradita da Lucio Presta, il potente manager marito della conduttrice. Che ha in mano anche gran parte del fondamentale pacchetto sanremese di Amadeus. Dopo l'uscita di questo pezzo che dava la notizia, l'ufficio stampa di Paola Perego mi ha contattato per precisare: «Lo stop alla diretta al momento non risulta al gruppo di produzione di Citofonare Rai2 e alla rete. A meno che la cosa non ci sia stata ancora comunicata dai vertici, cosa che riteniamo molto improbabile. Anzi, lo stesso Lucio Presta riteneva all'inizio praticabile l'idea di registrare il programma, ma è stato deciso di andare in onda in diretta proprio per rendere più forte il rapporto con il pubblico».

Vedremo gli sviluppi strada facendo. La strada è lunga, visto che sono previste 30 puntate. E pur avendo imbastito una trasmissione decisamente bruttina (quella che ha sostituito Mezzogiorno in famiglia), il mix tra le due conduttrici non più di primissimo pelo ha se non altro il pregio di funzionare, artisticamente.

 

mercoledì 3 novembre 2021

«BALLANDO CON LE STELLE» * IL DILEMMA DI MORGAN: RESTARE O LASCIARE?

Morgan, ancora per quanto nel cast di «Ballando con le stelle?»

C'è un caso che sta covando tra le ceneri a «Ballando con le stelle», il varietà di Rai1 condotto da Milly Carlucci. Dai corridoi Rai mi arriva notizia di un Morgan sempre più insofferente alle quotidiane pratiche legate al suo ruolo di ballerino dello show, fra prove e appuntamenti di rigore. Cosa che creerebbe non pochi e costanti problemi allo staff del programma, costretto ad arginare. Il solito, incontenibile Marco Castoldi, insomma. Non sarebbe neanche una novità.

Non lo sarebbe se non fosse che Morgan però stavolta si presenta più che mai diviso e combattuto: da una parte la voglia, pare sfrenata, di mollare tutto e andarsene. Dall'altra ciò che c'è sull'altro piatto della bilancia, ovvero: parecchi soldi se resta ancora in trasmissione (l'aspetto più rilevante della questione), alcuni buoni risultati che sta ottenendo, con apprezzamenti da parte del pubblico e della giuria, e l'opportunità di ripulirsi un po' quell'immagine da “maledetto" a lui tanto cara. Cosa che gli farebbe riaprire magari alcune porte che spesso trova chiuse.

Sullo scontro fra queste due anime, quella rinunciataria per indole e insofferenza (un pretesto o l'occasione per uno scazzo si trovano sempre, volendo: figurarsi se non li trova lui), e quella attendista/combattiva, il nostro starebbe andando in errore di sistema. L'uscita di scena di Morgan ovviamente non è vista di buon'occhio dalla padrona di casa, dal momento che l'inquieto e imprevedibile cantautore garantisce buoni ascolti. Restiamo in attesa di sviluppi.

 

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