mercoledì 21 novembre 2018

EDITORIA * CHE COSA SARA' DE «IL GIORNALE» DOPO SILVIO BERLUSCONI?

Alessandro Sallusti (direttore de «il Giornale») e Silvio Berlusconi.
La recente vendita di «Panorama» a «La Verità» di Maurizio Belpietro da parte di Mondadori ha ulteriormente increspato l'acqua nel catino dell'editoria italiana. È di ieri la dura reprimenda per comportamento antisindacale (si può leggere cliccando qui) dell'Associazione Lombarda dei Giornalisti per come è stata gestita la vicenda. Ai colleghi, in ultima analisi (e forse per la prima volta nella storia di Segrate), è stato anche negato uno spazio interno dove riunirsi in assemblea. Tanto che la riunione è stata tenuta nella sala bar-ristorante del contiguo Sporting Club. Ci sarebbe da ridere se non fosse una faccenda seria. La casa editrice guidata da Marina Berlusconi non fa mistero di volersi sbarazzare dei settimanali per dedicarsi in futuro soltanto ai libri. Quindi non si fanno cortesie agli ospiti. 

Intanto sale la preoccupazione fra gli addetti ai lavori del quotidiano «il Giornale» per le sorti dell'altro gioiello di famiglia, diretto da Alessandro Sallusti, immaginando il futuro (prossimo?), quando Silvio Berlusconi chiuderà con la politica (Forza Italia è ormai tra il 7-8% di consensi, stando agli ultimi sondaggi del TgLa7 di Enrico Mentana, la metà di quelli dell'agonizzante Pd) o peggio. 
Lunga vita al Cavaliere, ma serpeggia fra i redattori un'ansiosa voce interna che vorrebbe la testata un domani ridotta drasticamente di foliazione (sul modello del Foglio), e dunque anche di organico. Appoggiandola alla propaggine web, ilgiornale.it, che però è realizzata, come spesso accade in questi casi, da un'altra redazione rispetto al cartaceo. Insomma, le trame si infittiscono.

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