lunedì 11 maggio 2020

ADDIO ALBERT ONE: CON «TURBO DIESEL» FU IL PIONIERE DELL'ITALO DISCO

È morto Alberto One, Alberto Carpani.
Partendo dall'operosa e (all'epoca) esaltante provincia, con la console sempre sotto mano e le casse tirate a palla, fu un alfiere (anzi, un pioniere) della dance Anni 80, che lo vide spopolare con il brano «Turbo Diesel».

Albert One, all'anagrafe Alberto Carpani, è morto stanotte, a 64 anni, alla clinica Maugeri di Pavia a seguito del sopraggiungere di complicazioni cardiache e polmonari in un quadro clinico già molto complesso. Sofferente di diabete e in cura con l'insulina, il cantante  era da tempo su una sedia a rotelle. Proprio nei giorni scorsi aveva postato sulla sua pagina Facebook un paio di immagini dal suo letto d'ospedale: una nella quale era attaccato a un respiratore per carenza d'ossigeno, e un'altra dove appariva sorridente, attorniato alcuni operatori sanitari. Sembrava essersi ripreso, insomma. Invece le cose sono peggiorate, a sorpresa, la notte scorsa, e dopo aver lottato sino alla fine, assistito dalla compagna Rosy, non ce l'ha fatta. È bene chiarire che aveva effettuato di recente due tamponi di controllo, riferiscono gli amici, senza mai risultare positivo al Covid-19.
Una recentissima foto di Albert One postata sulla sua pagina Facebook dall'ospedale dov'era riceverato.
Pavese di città, prodotto dal leggendario Roberto Turatti prima come Jock Hattle (nome col quale nel 1982 incise un dimenticato brano scritto da Enrico Ruggeri, «Yes-no family»), nel 1983 «AlbertOne», con la sua imponente stazza che era già tutto un programma, esplose a livello europeo con «Turbo Diesel», inciso per l'allora dominante Baby Records. Etichetta che era una garanzia. Sono gli anni ruggenti della spaghetti disco, che sforna un cantante al mese (in genere con i nomi più strampalati: si pensi a Gazebo che si chiama Paul Mazzolini) con relativo singolo pronto a spopolare in classifica. Anni in cui i dischi si vendevano davvero, peraltro. 
Da sinistra, Gazebo e Albert One.
Quando il successo ti casca addosso in modo così repentino e bruciante, è difficile restare lassù e starci per giunta comodi. Per questo Carpani, che aveva una band e si era trasferito a Giussago, iniziò a darsi da fare anche come produttore, anche per gente come Cuccarini, Parisi e Carrà. Il pop frizzantino all'epoca aveva del resto la sua spendibilità.
Il cantante Albert One ci riprovò invece prima con brani come «Heart on fire», «Lady O», «Secrets», «Mandy», spopolando soprattutto nelle serate disco in giro per l'Italia, e nel 1999 con un pezzo che gli diede ancora qualche soddisfazione: «Sing a Song Now Now»
Ma l'accelerazione di quel «Turbo Diesel» era purtroppo ormai difficile da riprodurre. E Alberto, che conoscevo abbastanza bene e che dietro le quinte passava dall'amabilità più totale al divertito cinismo tipico da mondo dello spettacolo, passò gran parte della sua vita a tentare di risentire ancora quel suono. Che era poi quello, impagabile, degli applausi e delle ovazioni. Di una platea osannante che da un po' forse gli mancava.

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