mercoledì 29 ottobre 2025

GIORGIO ARMANI: HO PASSATO LA VITA A INSEGUIRLO, E UN GIORNO A FORMENTERA...

Giorgio Armani in versione sovrano della moda riletto dall'Intelligenza artificiale.

Di Re Giorgio, piacentino svezzato a (e da) Milano, ho due piccoli ricordi personali.
Era il 1990, suppergiù, e all’epoca scrivevo per La Provincia Pavese. Armani, che in Oltrepò, a Cigognola, possiede Villa Rosa, dimora stupenda di 26 stanze, 1.400 metri quadrati, con grande tenuta annessa e un maneggio (era affezionatissimo a quella casa) organizzò un lussuoso party ultra vip con le più grandi star hollywoodiane dell’epoca. C’era chiunque. Tutti i nomi ancora oggi più ambiti da chi organizzi eventi a livello mondiale. E un’autentica goduria per chi amasse lo spettacolo. Cercai di imbucarmi in ogni modo canonicamente, ma fui respinto con perdite da inflessibili addette stampa. Essendo tignoso, arrivai a pensare di riuscire a penetrare nel bunker e realizzare un servizio fingendomi un tizio qualsiasi del catering, come succede spesso nei film. Ma il buon senso (e il motivato timore di essere cacciato a calci nel sedere dall’imponente security) mi fece desistere. Dovetti accettare la sconfitta.

Per ironia della sorte, moltissimi anni dopo, durante una vacanza a Formentera, in Spagna, incontrai il sovrano della moda e lo vidi nel modo più semplice, inusuale, informale (e meno vestito) possibile. Camminava tranquillo sulla spiaggia di Illetes, zona stupenda che è anche riserva naturale, zeppa di turisti, fra la battiglia e l’acqua che gli arrivava alle caviglie. Fisico perfetto nonostante l’età già avanzata, indossava soltanto un costume da bagno slip (non so se della maison) e si concedeva senza remore a foto e selfie che la gente, la “sua” gente, gli richiedeva. 

Percepii chiaramente la voglia di godersi un po’ di quella popolarità che in una vita si era faticosamente conquistato. Avrebbe potuto restare indisturbato nel suo mega yacht ormeggiato al largo a fare la star inavvicinabile. Invece al bagno di mare preferì quello di folla. In costume, su una spiaggia esclusiva ma molto popolare. I body guard erano sicuramente nei dintorni ma non ne percepii la presenza. Avrei potuto tranquillamente avvicinarlo e parlargli. Magari anche intervistarlo brevemente. E raccontare un domani agli amici: pensate, un giorno intervistai Giorgio Armani. Eravamo entrambi in costume da bagno. Ma King George era in vacanza. E anch’io, nel mio piccolo. Decisi quindi di lasciarlo al piacere del contatto col pubblico. Poi, in tutta onestà, non essere neanche costretto a travestirmi da bagnino per poterlo avvicinare, mi tolse parte del gusto.

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