giovedì 22 aprile 2010

VLADIMIR LUXURIA * «SPOSARE ROBERTO SAVIANO? SE POTESSI, ECCOME»

Si scrive Guadagno-Radogna (sul citofono), si legge Vladimir Luxuria. Appena rientrata a Foggia dopo l’Honduras, la vincitrice de «L’isola dei famosi», ex parlamentare, alterna cellulare e coccole in famiglia. La trasgressione, se c’è, è altrove. Lì solo semplicità, cortesia, voglia di Mulino bianco.

Luxuria, se la classe operaia va in Paradiso, a quella politica che fa i reality tocca almeno il purgatorio?
«Sull’isola non ho mai parlato di politica: avevamo il divieto, da contratto. E poi, dai, basta...».
Basta cosa?
«Associarmi alla politica. Continuerò a dire la mia, ma non mi ricandiderò. Cominciai facendo spettacolo, e lo lasciai per la politica: polemica. Torno allo spettacolo: polemica. Boh...».
Ma sull’Isola è stata la stratega, la grande burattinaia...
«La più grande strategia è non fingere. Ho solo ravvivato il clima quando si ammosciava, quando stava diventando l’isola dei lamentosi».
Di solito vincono i belloni muti. Stavolta lei, ben poco muta e discussa, e poi Belen Rodriguez, splendida, quasi nuda e grintosa. Che cosa succede a questo Paese?
«Siamo due donne molto diverse: io anagraficamente, lei geograficamente. Anche Belen ha vissuto il problema del permesso di soggiorno. Gli italiani sono brava gente: dopo una settimana hanno smesso di pensare: “Vlady è un trans” e hanno giudicato il comportamento».
Denunciando la scappatella Belen-Rossano Rubicondi ha fatto la figura della bacchettona...
«Poteva restare solo una cosa loro, senza scandalo né spiate. È che mi avevano isolato, c’era una congiura, e intanto Belen veniva da me piangendo: “Ho paura di perdere Marco”. Hai questo problema? Te lo risolvo io. E così ho risposto a chi mi accusava di essere troppo diplomatica. Loro due però non si sono calmati neppure dopo la mia esternazione».
Riempia di politici «adatti» l’isola 2009.
«Perfette Alessandra Mussolini e Daniela Santanché: sicure. La seconda dimostrerebbe, in un mondo post-Flavio Briatore, che si può vivere anche senza borse firmate. Metterei Clemente Mastella, per dargli ancora qualcosa da fare e per farlo dimagrire. Poi Borghezio con un rom, Elisabetta Gardini con un trans, e Walter Veltroni e Massimo D’Aleama, per sperare in una convivenza possibile in spazi ristretti. Fassino no, non potrebbe perdere 16 chili. Sarebbe troppo. Vittorio Sgarbi lascerebbe dopo una settimana».
Sposerebbe Roberto Saviano, l’autore di «Gomorra»?
«Se la legge italiana me lo consentisse, subito. Lo ritengo una tra le persone più affascinanti e dotate di sex-appeal che abbia visto. Grande personalità e coraggio, il contrario di Rossano».
Belen Rodriguez dice che la sua in realtà è tutta invidia...
«Beh, una ora deve pure inventarsi qualcosa...».
Il podio dei tre più antipatici dell’isola.
«Al primo posto Rubicondi: un finto simpatico, ridicolo, aggressivo, bello ma dalla cultura non pervenuta. Poi Patrizia De Blanck, che è come il suo titolo: una patacca. Infine Quintale: da comico, speravo fosse simpatico, invece era un po’ depressivo».
Ora che cosa farà?
«Mi piacerebbe fare un programma su Raidue, e intanto ho pronto un libro di fiabe transgender per bambini».
Fiabe transgender?
«Massì, che raccontano il cambiamento nelle persone: Pinocchio, La Sirenetta e tre inedite scritte da me».

(TV SORRISI E CANZONI - NOVEMBRE 2008)

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