venerdì 24 luglio 2020

JODY CECCHETTO: "ASCOLTO PAPA' CLAUDIO MA POI FACCIO QUEL CHE MI PARE"

Jody Cecchetto, figlio di Cladio e Maria Paola Danna detta Mapi.
Jody ha 25 anni, un eloquio invidiabile, e la stessa sicurezza di papà. Cosa non semplice quando papà si chiama Claudio Cecchetto ed è un gigante dello spettacolo. Che smanetta sullo smartphone seduto sul divano accanto a lui con aria fintamente distratta.
A occhio da mamma Maria Paola Danna detta Mapi ha preso invece l’attenzione per il look, curatissimo. «Sono a posto i miei capelli?» dice Jody fissandola durante alcuni scatti di questo servizio fotografico. Lei annuisce soddisfatta, e si riparte.
Il ragazzo nella vita ha deciso di fare il bravo presentatore. Ma non di quelli vecchio stile, per carità. Qui siamo alla tv 3.0. Come minimo. Dal 16 dicembre, ogni lunedì alle 20.25, è in onda su DeaKids (Sky, canale 601) con «Ready Music Play!». Due squadre miste composte da quattro giovanissime influencer (Sofia Dalle Rive, Caterina Cantoni, Giulia Savulescu e Virgitsch) si scontrano a colpi di «lip sync», ovvero  brani famosi cantati in playback.

«Non ho fatto neppure in tempo a mettermi in agitazione all’idea di debuttare come conduttore» dice Jody «perché tempo un mese dal primo contatto, tramite Matteo Maffucci, ero già in onda. E abbiamo registrato le 12 puntate praticamente in una settimana. Questo programma è figlio del successo di Tik Tok, l’app del momento, che prima si chiamava Musical.ly».
Parlare con Cecchetto junior significa invecchiare a vista d’occhio in soggiorno con la velocità con cui il cinematografico Benjamin Button ringiovaniva. Arrivi dicendo che bazzichi stabilmente Facebook, e lui: «Sì, Facebook ormai è dai 50 anni in su: circolano le foto con i fiori glitterati, le immagini dei cagnolini con scritto: “Condividi se hai un cuore”…». Però tu un po’ lo sapevi e pensi di fare bella figura dirottando subito su Instagram. «Sì, Instagram è dai 30 in su. Hanno preso il meglio di Facebook togliendo altre cose. In realtà ho notato che si va a decenni. Adesso sotto i 30 c’è Tik Tok, e poi vedremo». Morale, è dura: se sei un teenager oggi rischi di andare fuori moda nell’arco di un aperitivo, se fai giusto un po’ tardi.

Rapper, dj, attore di sitcom. «Ora sto facendo radio» prosegue Jody. «Rds Next, che è la prima web radio come si deve, attiva dalle 13 alle 20. Ma fare il conduttore in tv mi piace. Non penso a Sanremo. I miei punti di riferimento non sono Conti o Amadeus, ma piuttosto Alessandro Cattelan con X-Factor. Programma che farei al volo dedicandomici totalmente». Interviene papà Claudio: «Anche Cattelan non credo sia ancora uno da Sanremo, per sua fortuna. È giovane. Non vorrei fare il Pippo Baudo della situazione, ma quando collaboravo con Radio 105 l’avevano piazzato di notte. Dissi: questo signore merita di andare di giorno. E così fu. Mi prendo qualche merito per averlo valorizzato».
«X-Factor» però, da almeno un paio di stagioni, langue un po’ sia come ascolti che come verve. «È vero, perché si sono accorti che di gente brava a cantare ce n’è tanta, ma i talenti puri sono al massimo un paio» dice Cecchetto padre. «E allora fanno tv e spettacolo puntando tutto sui giudici e i loro litigi. A me chiesero all’inizio, anni fa, se volessi entrare in giuria, ma essendo io talent scout chiesi di mettere mano anche ai casting e al resto; mi fecero capire subito che non era aria, che volevano mantenere il controllo totale, e ci siamo salutati».  


Essere figli di Cecchetto è sicuramente un vantaggio, ma può diventare anche un problema. C’è più aspettativa attorno a te, e il sospetto della raccomandazione è sempre nell’aria. «L’ho sempre considerato un privilegio» dice Jody. «Certo alcune cose dispiacciono. Per questo cerco di far conoscere prima me stesso e quando mi presento non dico di certo: “Ciao sono Jody Cecchetto”, enfatizzando il cognome. Che poi esce comunque. Ma papà non mi ha mai raccomandato, né nello spettacolo né alla concessionaria per comprare l’auto con lo sconto».
«E qui fa male» ironizza Claudio «perché quando se ne accorgono magari qualcosina ci scappa. Io per esempio sono quello del “Gioca Jouer” (che in una versione riveduta e corretta è sigla di «Ready Music Play!») e grazie a ciò, per simpatia, non prendo multe dai vigili, e i parcheggiatori mi trovano posto più facilmente. Uscendo dall’auto preparo sempre l’attacco del pezzo: “Dormire, salutare, autostop”». 

Pesa il giudizio di papà, più o meno severo che sia? «Lo tengo sicuramente in grande considerazione, ma poi faccio le mie scelte», dice Jody. «Ma io non voglio mica essere uno spauracchio!» interviene mister Claudio. «E poi il padre è sempre un cretino rispetto ai figli. Non voglio dire cose per far sì che poi lui per ripicca faccia l’esatto contrario. La cosa importante è sapere dove si vuole arrivare, avere un progetto a lungo termine e una visione. E fare i passi giusti per arrivarci».
I Cecchetto hanno anche un altro figlio: Leonardo, 19 anni. «Per la musica ha forse più passione di me. Ha scritto un pezzo free style trap sulle focaccine dell’Esselunga che è diventato virale con due milioni di visualizzazioni» dice Jody con orgoglio.

Insomma, le vie del talento e della visibilità sono infinite?
«Mah, non so. Ogni tanto io incontro qualcuno che mi dice: “Sa che mia figlia canta bene?”» osserva Cecchetto senior. «E a volte rispondo: “Ottimo, se anch’io cantassi bene avrei un futuro sotto la doccia!”.  Non bisogna cantare per forza! Dio ci ha dato la bella voce per farci stare bene, non per rompere le p… al prossimo. Ma poi mi spiace essere troppo definitivo e smontare la gente. Se a un provino si presenta qualcuno che non mi piace non lo stronco; dico che fa un genere che conosco poco e porto esempi di qualcuno che ce l’ha fatta».

Uno che ce l’ha fatta, per esempio, è Max Pezzali, una delle  tante scoperte di Cecchetto: «Si è parlato di lui per Sanremo, ma farlo non gli interessa minimamente» rivela il mentore a Oggi. «Stiamo preparando il suo concerto del 10 luglio 2020 a San Siro. 32 mila biglietti venduti in pochi giorni. I testi delle sue canzoni le cantano tutti in coro. Per i quattro che non le sanno metteremo i testi sui maxi-schermi e faremo il più grande karaoke mai visto in Italia con 60 mila persone».

(DAL SETTIMANALE OGGI - DICEMBRE 2019)

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