venerdì 17 luglio 2020

PAOLO BORSELLINO * IL FIGLIO LO RACCONTA NELL'ANNIVERSARIO DELLA MORTE

Da sinistra, i procuratori anti-mafia Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.
Uno dei fatti di cronaca più cruenti della storia contemporanea che ha cambiato per sempre il corso della storia italiana: l’uccisione dei magistrati Giovanni Falcone e Paolo Borsellino nel 1992 entrambi per mano della mafia. Nella settimana dell’anniversario della morte del giudice Borsellino, avvenuta il 19 luglio del 1992, Discovery Italia dedica una serata al magistrato ucciso nell’attentato che ha sconvolto il paese e al collega Giovanni Falcone.
Per il ciclo Nove Racconta propone il documentario “In un altro paese”, in onda sabato 18 luglio alle 21.25 sul Nove. “In un altro paese, gli autori di questa impresa sarebbero stati trattati come degli eroi, in un altro paese questi magistrati sarebbero stati messi nelle condizioni di vincere questa guerra, invece in Italia avvenne il contrario, nel giro di pochi mesi il pull antimafia guidato da Borsellino e Falcone venne stretto in una morsa che portò alla strage di mafia più cruenta della storia”, questa l’amara sentenza che il giornalista e scrittore statunitense Alexander Stille lancia allo spettatore attraverso un excursus storico-politico puntuale ed impietoso. Ad affiancarlo in questa dolorosa ricostruzione, l’amica e fotografa di mafia Letizia Battaglia, i cui scatti cruenti rievocano con potenza la brutalità delle centinaia di omicidi che insanguinarono la Sicilia.
La giornata di sabato 18 luglio dedicata al ricordo dei due magistrati italiani continua con il film-documentario “Paolo Borsellino - Era Mio padre” in programma in esclusiva sulla piattaforma Dplay Plus e che vedremo poi in autunno anche sul canale Nove. Una lunga lettera scritta dal figlio di Paolo Borsellino, Manfredi, ricostruisce attraverso filmati originali e testimonianze di amici più cari, la vita privata del magistrato antimafia. Nel docufilm vengono narrati i difficili anni del maxiprocesso, dettagli sull'esilio forzato all'Asinara; il ritorno a Palermo e il dolore per l'uccisione dell'amico fraterno Giovanni Falcone. Ma al contempo “Era mio padre” è anche un ritratto dell’uomo Borsellino: il suo indistinguibile sorriso, la battuta pronta e i gesti di tenerezza di un condannato a morte. Filmati e audio originali di intercettazioni, interrogatori e sopralluoghi accompagnano poi il racconto di Fiammetta e Salvatore Borsellino, principali artefici di una battaglia per la verità sul movente dell'attentato e sulla sparizione dell'agenda rossa.

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