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martedì 10 maggio 2022

CROZZA DAI MILLE VOLTI NON SBAGLIA UN COLPO

L'attore e comico ligure Maurizio Crozza, sposato con Carla Signoris.

Che sia un gigante della comicità, con grandi capacità imitative supportate da ottimi testi, già si sapeva. Ma Maurizio Crozza (62) riesce sempre a superarsi stando incollato all'attualità. L'eclettico genovese, marito di Carla Signoris, con il suo «Fratelli di Crozza» è il pilastro di Nove, la rete che lo manda in onda ogni venerdì con ascolti che spesso fanno invidia a reti televisivamente più nobili, almeno sulla carta. Alcuni dei suoi botta e risposta con la spalla ideale, l'autore Andrea Zalone, sono ormai entrati nella leggenda. Mentre il nostro si cala nei panni di un ondivago Silvio Berlusconi che sente il peso dell'età, o di un Flavio Briatore concreto e terra terra, per citare giusto i più noti. Il suo ultimo must è la caratterizzazione del discusso professor Alessandro Orsini, esperto di geopolitca e opinionista balzato agli onori delle cronache grazie al conflitto in Ucraina. Crozza gli fa dire di tutto. Un po' come l'originale. 

VOTO: 9

(TRATTO DAL PAGELLONE DELLO SPETTACOLO DI FRANCO BAGNASCO PER I SETTIMANALI VERO E VERO TV)


martedì 12 luglio 2016

URBANO CAIRO: «CROZZA CI COSTAVA TROPPO» * «RAY DONOVAN», LA SERIE SOTTOVALUTATA

PER CROZZA C'È POCO DA RIDERE

Con due paroline buttate lì con nonchalance, Urbano Cairo, grande capo di La7, ha spiegato oggi il misterioso passaggio di Maurizio Crozza (che non rilascia un'intervista dai tempi dell'unità d'Italia) a Discovery Channel, dalla prossima stagione.
La rete ha rinunciato alla sua star leggera di punta perché «Costa 10 milioni l'anno per 24 ore prodotte, con un ascolto del 7% e un contributo risibile dello 0,07%». In sostanza ci costa troppo per quel che rende.
Il comico ligure e i suoi autori (con tanto di band e corpo di ballo) dovranno ridimensionare il cachet, ma peccato che La7 perda «Crozza nel Pese delle meraviglie». Un marchio satirico che identificava molto una rete che rischia di diventare solo news, Enrico Mentana (pur sempre il migliore) e relativi commenti.
In compenso dall'era craxiana viene ripescato Giovanni Minoli con i suoi faccia a faccia (del resto la Rai ripropone Pippo Baudo ed Heather Parisi, il vintage funziona) e da Mediaset ritorna Luca Telese.
Confermato in palinsesto «Eccezionale veramente», varietà comico a basso costo, e il vero colpo gobbo è Sabina Guzzanti, nei panni di scheggia impazzita a «Piazza pulita».


AXN A TUTTO SPOT

Su AXN in prima serata a volte ci sono prime visioni di film d'azione talmente infarcite di spot, che tra una pubblicità e l'altra rischi di non ricordarti manco più che cosa stavi vedendo. Conviene appuntarselo da qualche parte.


«RAY DONOVAN», DA NON PERDERE

C'è una serie americana purtroppo assai sottovalutata. Si intitola «Ray Donovan» e su Netflix è arrivata al terzo episodio della quarta stagione. L'impassibile, fin troppo impassibile Ray (Liev Schrieber) è come wolf di «Pulp Fiction»: risolve problemi. E lo fa per vip e potenti di Hollywood. Dal campione di baseball con la sorella tossica, al cantante che si risveglia con un cadavere nel letto, oppure viene ricattato per qualche video hard, droga o foto che ne rivelino l'identità sessuale. Ray arriva, imbronciato e disgustato, e con la sua squadra di pronti a tutto, ripulisce. Ma con una sua morale e sempre con l'aria stupenda di chi se ti uccide lo fa proprio perché deve farlo. Quasi se ne scusa. E se può, lo evita.
La famiglia di Donovan è tutta un programma: moglie piangente e spesso tradita, due figli complicati, e due fratelli assai problematici molestati in gioventù da alcuni preti. Gestiscono una palestra di boxe che in realtà serve a ripulire soldi sporchi. Sopra tutti, uno strepitoso John Voight nei panni del padre Michey, un vecchio truffatore cialtronissimo che Ray odia nel profondo e che tenta persino di far uccidere prima che causi altri problemi alla famiglia. Ma l'ironico Mickey se la cava sempre, infilandosi a nastro in giri squallidi di squillo e rapine. Se non l'hai già fatto, corri a vedere «Ray Donovan».

martedì 24 luglio 2012

SANTORO, GUZZANTI E LE PARODI NEL NUOVO PALINSESTO DI LA7

Di Michele Santoro (in onda dal 25 ottobre con «Servizio pubblico») e Cristina Parodi (per lei un contenitore di cronaca e attualità di due ore dopo il TgLa7 delle 13,30), si è già parlato molto. Ma un altro, doppio colpo messo a segno da La7 per il palinsesto 2012-2013, è quello di Teresa Mannino e Corrado Guzzanti. La prima, volto popolare di «Zelig» rilanciato dalla pubblicità; il secondo, esponente di spicco della tele-satira italiana.
Per il resto, la rete di proprietà di TI media, punta su molte conferme, come Maurizio Crozza (che triplica il suo impegno e che si farà carico anche di un programma inedito) e Geppi Cucciari, la quale raddoppia la sua presenza in video e tornerà con un «G’ Day» rinnovato trainato da «I menù di Benedetta», condotto dalla minore delle sorelle Parodi. Se spariscono i volti di Antonello Piroso, Sabina Guzzanti e Serena Dandini, da gennaio Daria Bignardi sarà in onda con un nuovo programma e nel 2013 potrebbe fare capolino ancora Roberto Saviano.
La Mannino condurrà dal 7 settembre «Se stasera sono qui» («Una cosa inusuale per me, ma nelle mie corde, perché sono una che ama spiegare le cose» dice a Sorrisi. «Sarò sempre brillante, ma ospiterò persone che in un breve lasso di tempo propongono un’idea, un progetto, o hanno qualcosa di positivo da raccontare»), mentre al più talentoso tra i fratelli Guzzanti saranno affidate alcune serate-evento. Le inchieste di Gianluigi Nuzzi saranno ospitate da «L’Infedele» di Gad Lerner.





(TV SORRISI E CANZONI - LUGLIO 2012)

giovedì 9 febbraio 2012

CROZZA COPIA DAL WEB? POLEMICA PRETESTUOSA: LE BUONE BATTUTE SONO (ANCHE) VELOCITA'

Pur essendo strenuo difensore del diritto d'autore sulla cazzata (ho tolto tutta la mia stima a Daniele Luttazzi, che copiava a man bassa dai comedians americani facendo impropriamente il figo in Italia), mi tocca dire che la polemica su Maurizio Crozza e le battute saccheggiate dal web è piuttosto stupida e pretestuosa. Le battute, buone o scarse che siano, non sono sempre e solo frutto di genialità, come vorrebbe far credere il narcisismo di chi le partorisce. Rientrano, nella maggior parte dei casi, in un buon mix fra luoghi comuni destrutturati e velocità d'esecuzione. Se hai un po' di mestiere, non è detto che uno spunto felice che tu hai in questo momento, non lo possa avere tra un'ora un'altra persona. Ed essendo i social network il collettore di milioni di teste, è ovvio, per la legge dei grandi numeri, che vi si troverà il meglio. È altrettanto ovvio di conseguenza che autori pigri vadano a scopiazzare qua e là, in questo mare. Quindi amico, se hai così così a cuore la tua idea, non divulgarla in pubblico perché una quota di furbesco copia e incolla senza citazione sarà inevitabile. Già, ma non lo puoi fare perché il tuo ego ti suggerisce il contrario. Allora non lamentarti, no?

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