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lunedì 25 settembre 2023

IVA ZANICCHI: «BENE MENGONI, LAZZA E MADAME, MA OGGI I PEZZI NON SONO PIU' IMMORTALI»

La cantante e conduttrice Iva Zanicchi, un tempo nota come L'Aquila di Ligonchio.

«Ebbene sì, vi do un’anteprima: la Rai mi ha chiesto di fare quattro prime serate. Uno show con musica e parole ancora da collocare con precisione, ma ce l’ho tutto in testa. Stiamo definendo i dettagli. Vedrete una doppia Iva. Basta, sennò poi dico tutto. Intanto, dal 18 marzo, non vedo l’ora di entrare nella giuria de Il cantante mascherato, su Rai1».

Carica a pallettoni dopo un veloce passaggio dall’estetista, Madame Zanicchi sgancia la sua tele-bombetta. Dopo anni a pascolare in quel di Mediaset, da qualche tempo è di casa a Viale Mazzini, dove pur avendo appena sfiorato il Festival di Sanremo («Ho solo fatto il mio come ospite da Matano e dalla Bortone») ha qualche buon consiglio da regalare agli organizzatori per l’edizione 2024.

 

Iva, lei sa bene che appena finisce un Sanremo si inizia già a lavorare a quello successivo. Come se lo immagina?

«Anzitutto non mi tocchino Amadeus! Lo adoro. È simpatico, umano, e anche un buon direttore artistico: quest’anno ha infilato un bel cast di gente che piace ai giovani, da Madame a Lazza. Mengoni super. Ma mi è piaciuto anche Ultimo e I Cugini di campagna, intonatissimi, ci stavano tutti. Salvo persino la Oxa, anche se tende a caricare un po’ troppo. Non meritava il 25° posto».

Pensa che qualche canzone resterà nella storia della musica italiana?

«No, ma oggi ormai è difficile che i pezzi diventino immortali come ai miei tempi. Fiume amaro e La riva bianca, la riva nera vendettero più di un milione di copie».

Che cosa cambierebbe nel prossimo Festival?

«Toglierei di mezzo la politicizzazione, i sermoni. Capisco che ci sono cinque giorni e parecchie ore di spettacolo da riempire, ma qui si esagera. Molta gente la pensa come me».

Si riferisce ai monologhi?

«Sì, per esempio la Egonu che arriva da un altro Paese dicendo che siamo razzisti. Ora, lei avrà dato tanto all’Italia, ma l’Italia ha dato tantissimo a lei. Mi sento di dire che siamo il Paese meno razzista d’Europa».

E la Ferragni, che scrive a se stessa bambina?

«Ma sì, son tutte cosette che prese singolarmente possono avere un senso. Anche la Fagnani che parlava delle carceri. Bene. Andai a visitarle anch’io quando facevo politica: San Vittore, Opera, Parma. Ma si asciughi il tempo e lo spazio dato ai pontificatori, sennò si perde il vero scopo di Sanremo».

Dica la verità: «Ballando con le stelle» voleva vincerlo.

«Assolutamente no: è stata una bella esperienza. Ora posso rivelarvi una cosa: grazie al mio partner, Samuel Peron, provavo al massimo un’ora alla settimana a fronte delle cinque dei miei colleghi. E me la rido».

Fortunella. L’hanno accusata di essere stata un po’ sboccata.

«Hanno ragione, del resto raccontavo anche barzellette - ormai giro per strada e me le chiedono – e le barzellette se non sono un po’ sconce non interessano a nessuno».

Molte cantanti non più giovanissime si riciclano come giurate di talent canori. Le piacerebbe?

«Non impazzisco all’idea: preferisco show miei. Potrei fare X-Factor o The Voice Senior, quelli sì. Ma solo per accompagnare il percorso degli artisti. Non mi va di giudicarli».

L’ultimo suo lavoro a Mediaset è stato «D’Iva», che a mio avviso era ben confezionato. Gli ascolti però hanno zoppicato. Questo  che prepara per Rai1 vuole essere la sua rivincita?

«Era fatto bene, dai, lasciamo stare. E per gli ascolti, se guarda Baglioni che cos’ha combinato…».

Intanto sta sotto l’ala di Milly Carlucci.

«È un carrarmato: arriva alle nove di mattina, va via a mezzonotte, e guarda tutto, anche i colli delle camicie. Non so come faccia. Senta, lei…»

Mi dica.

«Riporti bene quello che dico sennò le strappo tutti i peli».

Oddìo, quali?

«Non importa l’area. Glieli strappo coi guantoni da boxe».


(DA SETTIMANALE GENTE, MARZO 2023)



IL FANTASANREMO SOVRANISTA

Mentre fra gli addetti ai ludici lavori si vocifera di un Pino Insegno (forte della sua salda amicizia con la premier Giorgia Meloni) decisamente incaponitosi nell’idea di riuscire a riprendere la guida di «Reazione a catena», il gioco delle parole di Rai1 portato al successo negli ultimi anni da Marco Liorni, si può provare a fantasticare anche sul fronte festivaliero.

Con la vittoria schiacciante del Centrodestra alle ultime elezioni e quell’arietta sempre un po’ politicizzata che soffia in Rai, nel 2024 potrebbe disegnarsi un cast alquanto variegato, in grado di passare da Iva Zanicchi e l’immancabile Povia (e gli orchestrali fanno ohhh) a Rita Pavone (datele un martello sovranista) per soffermarsi poi sulla voce graffiante di Fausto Leali, sul mai allineato Enrico Ruggeri, su Max Pezzali, già 883, e Laura Pausini. Per andare sul vintage, invece dei cugini di campagna (che votano ancora per un’ininfluente lista civica al paesello) andrebbero ripescati Alberto Fortis e Sergio Caputo. Tanto la finale è (pur) sempre un sabato italiano.

Non si sa quanto i sopracitati abbiano velleità di candidarsi. Di certo dovrebbero vedersela con Amadeus, l’uomo dei 53 milioni di euro di introiti quest’anno per Rai Pubblicità. Che lo venera come un dio pagano. In cambio lui chiede o ottiene autonomia totale sulla scelta del cast. Pare che non metta becco neppure il suo potente manager Lucio Presta. 

martedì 11 gennaio 2022

MILLY CARLUCCI * LA MACCHINA DA GUERRA DI RAI1 LAVORA A NUOVI PROGETTI

La conduttrice Milly Carlucci, che presto potrebbe approdare in seconda serata con un programma musicale realizzato con Morgan e l'autore Andrea Di Carlo.

La vera macchina da guerra di Rai1 si chiama Milly Carlucci. Il suo «Ballando con le stelle» (in onda da tre lustri, non dimentichiamolo), si scontra il sabato sera contro tutto ciò che Mediaset spara dalla sua ammiraglia: dai talentosi di Maria De Filippi and friends in «Tù sì que vales», al monumentale Claudio Baglioni, con ospiti e un repertorio a dir poco leggendario. E riesce quasi sempre a portare a casa il risultato, o comunque a perdere senza sfigurare, come nel caso della sfida impari con l’Imperatrice pavese della tv commerciale. Originaria di Sulmona, 67 anni, Carlucci sa bene come governare il suo vascello in bilico fra giuria (da mantenere fissa, come elemento rassicurante) e cast. Quest’anno fortissimo, con personaggi in grado di mantenere alto il livello della polemica e dell’imprevisto, da Morgan ad Arisa. Mentre lei, inquadrata in campo lungo, tiene i fili di tutti i suoi burattini. 

VOTO: 9

(TRATTO DAL PAGELLONE DI FRANCO BAGNASCO 

SUI SETTIMANALI VERO E VERO TV)


giovedì 23 dicembre 2021

COLETTA INCONTRA CARLUCCI, MORGAN E DI CARLO: NUOVO PROGRAMMA IN VISTA?

Da sinistra, Milly Carlucci, Morgan e l'autore-manager Andrea Di Carlo.

Voce dal sen (anzi, da Zoom) fuggita. Ieri mattina il direttore di Rai1 Stefano Coletta, in attesa da Roma sulla piattaforma web Rai per la presentazione di "Danza con me", che avveniva a Milano alla presenza del conduttore/ballerino Roberto Bolle, in assenza di video, non si è accorto di avere già l'audio aperto. Ne hanno beneficiato i giornalisti (ma anche tutti gli italiani in collegamento, visto che lo streaming era su un sito aperto) già on-line. Quelli più attenti hanno carpito un brandello di conversazione di Coletta con una donna (si immagina la segretaria o una collaboratrice) che voleva riepilogare i suoi appuntamenti "di domani". Oggi per chi legge. "Domani vedo Milly Carlucci, Andrea Di Carlo e Morgan", ha detto Coletta, che intanto chiacchierava anche con l'altra persona in attesa, il vicedirettore Claudio Fasulo.

Perché questo strano, stranissimo terzetto si presenta alla corte del Direttore della prima rete nonché già nominato responsabile trasversale del settore intrattenimento di Viale Mazzini? Pare che ci sia allo studio un nuovo programma "musicale" di seconda serata che vedrà insieme l'irrequieto Castoldi, Di Carlo (autore e manager grandissimo amico di Coletta) e la conduttrice di "Ballando con le stelle". Sembra che Di Carlo, che ha peso anche perché ha portato nello show di Rai1 Arisa, Morgan e Federico Fashion Style, da tempo caldeggi questo progetto e ne parli dietro le quinte. Ancora non si sa di cosa si tratti, ma Lady Carlucci, che è una potenza, risulterebbe assai favorevole alla cosa, anche perché ormai chi la vede all'opera sostiene sia preda di un'ormai inarrestabile infatuazione artistica nei confronti di Morgan. Al quale nell'ultima edizione del talent danzereccio ha consentito veramente di tutto. Sia in onda che dietro le quinte. Avallando tutte le intemperanze di un personaggio da sempre spesso fuori controllo.

Perché Morgan (che tempo fa aveva preso a male parole anche Amadeus, non l'ultimo arrivato) sia così auge in questo momento in Rai, non è chiaro. Garantisce polemiche più o meno gratuite, ma non era tra i personaggi più amati dal pubblico a Ballando, dove le curve d'ascolto premiavano a quanto pare soprattutto Sabrina Salerno e la concorrente over Valeria Fabrizi. Morgan veniva salvato soprattutto dai tesoretti della tribuna del popolo, Rossella Erra. Ori che hanno consentito a Morgan di salvarsi spesso in corner arrivando sino alla finale. La Erra non fa parte della giuria, che dovrebbe essere in qualche modo autonoma, né dei social, quindi in un certo senso è una voce che risponde solo a se stessa. Oppure anche a input autorali, essendo un soggetto anomalo in qualsiasi gara o concorso?

Restiamo in attesa di capire a che cosa porterà l'appuntamento di oggi in Rai fra Milly Carlucci, il premiato Morgan e Andrea Di Carlo. Di qualsiasi cosa si tratti, non sembra un trio da Rai1. Forse meglio la seconda o la terza rete. Ma ora che Coletta può programmare trasversalmente, non ci saranno più limiti. 


sabato 11 gennaio 2020

«IL CANTANTE MASCHERATO» * LA CARLUCCI NON FA IL BOTTO MA "PETTINA" SIGNORINI

Milly Carlucci e Alfonso Signorini, i due rivali del venerdì sera.
In tv è così complicato proporre i cantanti, che ora hanno deciso di farli esibire (in playback, travestiti da animali) nascondendoli al mondo. Poi, se ti garba, indovina tu di chi si tratta. 

Facezie a parte, «Il cantante mascherato», che ha debuttato ieri sera su Rai1 per la conduzione di Milly Carlucciè una cosetta semplice semplice, kitsch (non trash, c'è differenza), che funziona. Puro intrattenimento senza pretese. Perfetto per Raiuno, con più di una strizzata d'occhio ai bambini. Non ha fatto il botto (20,4% di share e 4.4 milioni spettatori), complice anche una giuria annaspante, ma più che sufficienti per pettinare vigorosamente la seconda puntata del «Grande Fratello Vip» di Alfonso Signorini, in onda su Canale 5. Il reality si è fermato a 2.9 milioni con il 16.8% di share, pur avendo chiuso circa un'ora e mezza dopo il competitor. È «il risultato più basso da quando esiste il programma», enfatizzano alcuni siti web. Nonostante il dispiegamento di un cast tutto sommato di pregio.

Ulteriori aggiustamenti in corso d'opera, sia alla struttura dei programmi che ai giorni di messa in onda (Mediaset sta testando sul GFVIP i due giorni di emissione alla settimana, ma potrebbe ripensarci) li vedremo strada facendo. 
Per quanto mi riguarda, rispetto a «Il cantante mascherato» (uno, quello eliminato, viene smascherato alla fine di ogni puntata) soltanto vedere come hanno conciato Orietta Berti, vestita da unicorno, valeva il prezzo del biglietto.

venerdì 16 febbraio 2018

ANCHE MILLY CARLUCCI (RISORSA RAI) STRITOLATA NELLA TV DELL'ORMAI VALE TUTTO

Milly Carlucci durante «Unomattina»
Vale tutto. Vale il colpo basso. Vale la porcata. Vale il dolore del povero cristo, ma all'occorrenza anche la lacrima della conduttrice di rango della propria scuderia. Non esistono più riserve protette in una tv che fa della sofferenza un tanto al chilo la propria cifra distintiva.

L'ultima vittima, com'è noto, è Milly Carlucci, costretta a ricevere in diretta a «Unomattina» da Franco Di Mare e Benedetta Rinaldi la notizia della morte, dopo lunga malattia, dell'amico e produttore Bibi Ballandi. Si poteva aspettare qualche minuto per comunicarglielo in privato, dimostrando maggiore sensibilità? Sì, si poteva. Si doveva. Si poteva evitare di farla intervistare più tardi (anche se era un tour già concordato per promuovere la nuova edizione di «Ballando con le stelle») da Eleonora Daniele? Sì, si poteva.

Milly Carlucci non è la sciura Peppina (con tutto il dovuto rispetto per la sciura Peppina) che si espone, tirata dentro  da Barbara D'Urso and friends a «Pomeriggio 5» o in altri scampoli della tv del dolore. Carlucci è uno strutturato, portante personaggio di Raiuno. Che non si è esitato a buttare nell'arena della lacrima, della fitta al cuore, col pretesto (sempre valido) di fare giornalismo e dare subito la notizia. 
Probabilmente Di Mare e Rinaldi non hanno saputo resistere all'istinto, ma la colpa è di chi quella notizia l'ha passata a loro in diretta, invitandoli a darla. Esponendo la Carlucci (primaria risorsa di rete) come carne da macello. Per finire su tutti i siti d'Italia in cinque minuti con la conduttrice in empasse. Tanto ormai vale tutto.


lunedì 13 febbraio 2012

ETTORE ANDENNA * «5000 EURO PER IL DOPOFESTIVAL? HO DETTO NO, ALL'ELEMOSINA»

Il torcicollo di Ivana Mrazova è l'ultimo dei mali.
La 62° edizione del Festival di Sanremo, si apre - tanto per cambiare - con una polemica. Che parte da uno dei volti storici della televisione italiana.
Si tratta di Ettore Andenna, conduttore della mitica Bustarella su Antenna 3 Lombardia (all'epoca delle pionieristiche tv commerciali) e poi dell'indimenticato «Giochi senza frontiere». Nelle scorse settimane, Andenna sarebbe stato contattato dall'organizzazione per condurre una sorta di Dopofestival, finito poi nelle mani di Gigi Marzullo, che proporrà il suo «Sottovoce» in versione rivierasca dopo la kermesse vera e propria che vede al timone Gianni Morandi. È lo stesso Andenna a svelare il retroscena: «Mi hanno proposto di condurre le cinque serate di un dopofestival di Sanremo, mi hanno offerto 5000 - ripeto cinquemila - euro lordi sottolineando che per me era la grande occasione di un rientro in tv! Considerando che a poche centinaia di metri ci sono persone che guadagnano centinaia di migliaia di euro al giorno e che con la mia seppur modesta pensione, sopravvivo dignitosamente ho preferito dare loro l'opportunità di fare l'elemosina a qualcun altro ed ho risposto: no, grazie!».
65 anni, milanese, già eurodeputato, Andenna oggi vive nel Monferrato, dove gestisce un'azienda agrituristica. E non risparmia le sue frecciate anche all'indirizzo di un'altra produzione Rai, Ballando con le stelle, condotto dalla sua ex compagna di avventure televisive Milly Carlucci: «Scommettiamo che Bobo Vieri, anche se balla da cane, con il cachet che gli danno, lo porteranno sino alla finale?»

martedì 10 gennaio 2012

PAOLA PEREGO * «NON DITE CHE SONO RACCOMANDATA»

Paola va alla guerra. Prende il format di «Attenti a quei due - La sfida» (già trattato in passato da Fabrizio Frizzi e Max Giusti) e lo rimaneggia a dovere per scontrare - sin dal debutto, il 13 gennaio - nientemeno che «Zelig», il colosso del cabaret in onda su Canale 5.

Signora Perego, è una battaglia impari?
«Beh, direi... Farò del mio meglio, ma se portassi a casa anche solo il 16-17% di share, farei i salti di gioia». 
Mai fatto varietà?
«Lavorai con Guardì, e poi feci “Mille lire al mese”, con Baudo e Magalli...».
Guardì, Baudo, Magalli. È come aver fatto il militare...
«Sì, ma sai quanto impari lavorando con gente così?»
Perché non esistono più gli ascolti garantiti?
«È aumentata l’offerta: tra satellite, digitale, internet, una volta col 18-19% di share, ti chiudevano. Ora vai in pellegrinaggio a ringraziare».
A «Zelig», meglio Incontrada o Cortellesi?
«Vanessa mi è sempre piaciuta. Paola però dal punto di vista dello spettacolo è più completa, poliedrica».
Il suo nome è circolato insistentemente per la conduzione della prossima edizione de «L’isola dei famosi», poi affidata a Savino e Luxuria. Ci spiega com’è andata? 
«Ho rifiutato trovandomi in disaccordo col taglio un po’ ironico che volevano dare al programma. Dovevo co-condurre con Nicola Savino. Penso che “L’isola” e i reality in genere debbano essere più liturgici. Va bene farli a fette, ma dopo, fuori dal contesto, come fa la Gialappa’s col “Grande  Fratello”».
Che cosa le rimproverano addetti ai lavori e pubblico?
«Gli addetti nulla, almeno non in faccia. Su qualche blog invece si fa dell’ironia perché sono sposata con Lucio Presta. Sarei il suo “anello debole”».
La cosa presenta più vantaggi o svantaggi?
«Il vantaggio è di essere con un’agenzia leader. Lo svantaggio è che dicono che lavori solo per il fattore Presta. Dimenticando che sono in video da 30 anni».
Senza avere le spalle coperte, quindi.
«Lucio è così professionale che semmai, per evitare accuse, mi tiene più nelle retrovie. Se stare con lui mi procurasse tutti questi vantaggi, farei ben altri programmi».
I personaggi da reality, con la data di scadenza come lo yogurt, hanno ammazzato il divismo?
«Nel pubblico un po’ è cambiato il modo di rapportarsi con la gente dello spettacolo, ma non si è persa la percezione del talento, dove esiste».
Lei che ha fama di donna di polso...
«Maddài...».
Essì. Avrebbe combattuto con unghie, denti e cause legali come  ha fatto Milly Carlucci per difendere il suo «Ballando con le stelle» da «Baila!»?
«Forse una causa l’avrei fatta anch’io, ma senza chiedere penali milionarie. Mi sarei accontentata del fatto che un Tribunale riconoscesse le mie ragioni».
Qual è il programma che non farebbe mai?
«L’Isola come concorrente. Mangiano un pugno di riso, dimagriscono, si esauriscono. Ci tengo alla salute».

(TV SORRISI E CANZONI - DICEMBRE 2011)

lunedì 26 settembre 2011

SOSPESO «BAILA!», INIZIERA' L'ERA DELL'IGIENE DEL FORMAT?

Non avendo visto «Baila!» (che doveva debuttare questa sera su Canale 5 ma è stato sospeso dal giudice, che ha ravvisato nel programma il plagio di «Ballando con le stelle» di Raiuno), non so dire se la decisione fosse giusta o meno. Ma immagino che la Legge abbia agito con coscienza, basandosi su riscontri oggettivi. Quel che so con certezza è che un po' di «igiene» del format televisivo, in Italia, non guasta. Oltre a programmi che risalgono al paleolitico, siamo di fronte sempre più spesso a trite scopiazzature di formule vincenti. Sin dai tempi de «I fatti vostri», ripreso da Gerry Scotti con il titolo di «Ore 12», per arrivare al recente «Io canto», sempre di Scotti, che sembra avere più di un debito nei confronti di «Ti lascio una canzone», il programma di Antonella Clerici con i baby cantanti (che a sua volta somigliava non poco a «Canzoni sotto l'albero»), nella nostra tv va di moda ispirarsi. O a volte, sfacciatamente, clonare. Anche il «Forum» di Rita Dalla Chiesa (Retequattro) è diventato su Raiuno «Verdetto finale», con Veronica Maya. Ma gli esempi potrebbero continuare quasi all'infinito. Povertà di idee o scarsa voglia di rischiare? Entrambe le cose.
Stavolta hanno perso Endemol, Canale 5 e Barbara D'Urso, e ha vinto la caparbietà di Milly Carlucci, un vero terminator col sorriso da Geisha. Che ha difeso con gli artigli la propria creatura. Appoggiata dalla Rai, quasi come se la concorrenza in video oggi esistesse veramente. Cose che commuovono.
Quel che non si capisce è come mai il regista di «Baila!», Roberto Cenci, ai tempi della gestazione del progetto, ne parlasse in questi termini: «Sto lavorando a una sorta di talent per aspiranti showgirl». Qualcosa che all'apparenza era molto diverso dal prodotto poi bloccato dal giudice. Ma forse l'idea originale di Cenci è stata accantonata strada facendo.
Ora non resta che una domanda: dopo il gesto coraggioso (e premiato) di Milly Carlucci, inizierà la resa dei conti? La guerra di cause e controcause per arrivare a ristabilire un po' di originalità fra gli show delle nostre antenne? Non contiamoci troppo...

mercoledì 24 agosto 2011

AL BANO * C'E' ANCHE EMMA MARRONE AL SUO «MEA PUGLIA FESTIVAL»

Per vederle in tv, due serate su Retequattro, bisognerà aspettare settembre. Ma «Sorrisi» è già in grado di mostravi il parterre di ospiti della terza edizione del «Mea Puglia Festival». Evento organizzato da Al Bano Carrisi (nella foto) a Cellino San Marco. Un omaggio alla sua terra, anche in senso stretto, visto che l’evento si tiene nella vecchia masseria di famiglia: la Mea. Tra gli ospiti di quest’anno, quel Gianni Morandi col quale Al Bano sogna un giorno di poter effettuare un tour che coinvolga anche Massimo Ranieri. «Non dovranno cantare le nostre voci, ma le nostre storie di figli del proletariato del Nord e del profondo Sud. Pare che vogliano affidargli ancora Sanremo, e mi auguro che succeda. Gianni ha sempre dimostrato di valere». Tra un Roberto Vecchioni («Il nostro primo incontro fu a un Festival a Spalato, nel 1974, dove lui faceva il presentatore» dice Al Bano), e l’eclettico Lino Banfi («Ora starà in Puglia tre mesi a girare “Il commissario Zagaria”. È una persona garbata, più ricca in privato che in pubblico»), ecco che spunta l’esuberante Emma Marrone. «Mi chiama “Zio Alby”, e ormai è una realtà. Non ha voluto cachet: solo una frisella, e poi è scappata perché la sera stessa aveva un altro concerto a Matera». A proposito della sua partecipazione a «Baila!», il nuovo show danzereccio di Canale 5 messo sotto accusa da Milly Carlucci, Al Bano dice: «Parteciperò; le altre riflessioni le facciano i legali. L’unica condizione che ho messo, è ballare solo valzer. Niente roba strana».


(TV SORRISI E CANZONI - AGOSTO 2011)

lunedì 18 aprile 2011

PATRIZIA MIRIGLIANI * MISS ITALIA È MIA, E LA GESTISCO IO

Miss Italia» cambia casa. Dopo aver consumato in modo «consensuale» (come recitano i comunicati stampa) la separazione dalla sede storica di Salsomaggiore Terme, il concorso di bellezza per antonomasia cerca una nuova città d’elezione. Sono una quindicina i comuni che si sarebbero già fatti avanti per ospitarlo. Abbiamo incontrato l’organizzatrice, Patrizia Mirigliani, per fare il punto.

Mirigliani, per Salsomaggiore aveva senso perdervi dopo 41 anni?
«Forse no, se si considera che grazie a “Miss Italia” Salso è diventata simbolo della bellezza. Ha senso se si pensa a una certa crisi del termalismo, ai tagli dei fondi ai comuni. Ma ci siamo lasciati senza rancore».
Il sindaco ha detto: «Non posso rinunciare a un asilo nido per fare Miss Italia». Demagogia?
«Beh, un po’ sì. Si potevano fare altri esempi. D’altra parte capisco il problema di dover giustificare in qualche modo l’arrivederci a qualcosa di tanto simbolico».
«Miss Italia» a un comune costa «600 mila euro» l’anno, come è stato scritto?
«Suppergiù, la cifra è quella».
In fondo il loro bilancio è passato da 23 a 20 milioni di euro… Non è che hanno cercato un pretesto per chiudere con voi?
«Figurarsi... “Salso” secondo me ha fatto un errore: questo settore vive di sinergie, e avendo la fortuna di ospitare un evento così, doveva farlo vivere tutto l’anno, non un mese. Creare decine di convegni, spettacoli, incontri legati al beauty. Come ha fatto Sanremo col Festival… Loro, no».
La convenzione col comune doveva durare ancora due anni. Pagheranno una penale?
«No. Se avessimo avuto problemi ci saremmo attaccati a quel cavillo. Invece per fortuna fuori dalla porta ho la fila di gente che vuole ospitarci. Tra poco, scioglierò le riserve».
Un’anticipazione?
«Posso dirle che sono lusingata dalla richiesta di Sanremo, che sente di aver bisogno anche di noi. Ma è spuntata Rapallo. E chi ha detto che non possa essere anche Montecatini?».
La sua società, la «Miren», è stata oggetto di un servizio de «Le iene», che hanno intervistato alcuni albergatori di Salsomaggiore. Se ne evinceva che voi non avreste pagato alcuni debiti…
«Non meriterebbero risposta, ma non è corretto ciò che hanno fatto “Le iene”. Per fare audience si è voluto mettere in cattiva luce il concorso. Ho i fax con le smentite degli albergatori. Ho sempre pagato tutto, a parte un caso contestato sul quale c’è una causa in corso. Qualche sospeso l’aveva la Società d’Area comunale, che si occupa di queste cose. La “Miren” è uscita da tutto con un credito di 14 mila euro, che ho deciso di lasciare a Salsomaggiore».
Ha querelato «Le iene»?
«Stiamo valutando, ma per ora no».
Milly Carlucci ha detto che non condurrà ancora «Miss Italia», se non cambierà la formula, virando più verso il talent.
«Milly è una grande professionista che ci ha avvicinati al glamour, ma “Miss Italia” non deve diventare un reality, e ogni considerazione sulla sua evoluzione riguarda chi lo cura. Questo concorso è una celebrazione, l’Italia aspetta il nome della vincitrice. Chi lo conduce ha voce in capitolo su alcuni aspetti della costruzione tv, che non sono però mai determinanti».
Siete già partiti col lavoro per la nuova edizione?
«Le selezioni iniziano in questi giorni per chiudere attorno al 20 agosto. Da quest’anno apriamo anche alla taglia 44, alle forme più morbide. È giusto, per combattere i modelli televisivi troppo spesso negativi che inducono le ragazze all’anoressia».
Antonio Ricci ha detto: se la Rai rinuncia a «Miss Italia», io rinuncio alle Veline…
«Ricci è un talento ironico che ama le provocazioni. Non confondiamo però “Veline” e “Miss Italia”: le prime sono ragazze di spettacolo che hanno un contratto in un programma televisivo. Il nostro è un concorso di bellezza. Un punto di partenza per qualcosa di più o un’esperienza fine a se stessa, in assoluta libertà».
Si fa un gran parlare del «corpo della donna» e del suo ipotetico sfruttamento. E la vostra è una passerella di corpi femminili…
«Torniamo alla parola di prima: libertà. Sono tutte polemiche pretestuose di chi – quasi sempre uomini – sfrutta le donne per altri giochi o fini. Siamo noi a non dover abboccare. Se una ragazza è bella e intelligente e vuol partecipare a “Miss Italia”, perché non lo dovrebbe fare? Le vogliamo lasciare in pace, queste donne?».

(TV SORRISI E CANZONI - MARZO 2011)

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