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mercoledì 18 dicembre 2019

MANGO E ALBERTO FORTIS * PER NATALE IL BEST VINTAGE NON PASSA MAI DI MODA

Da sinistra, Mango e Alberto Fortis.
Natale è alle porte, e il vintage discografico va sempre di moda. Oltre al già segnalato cofanetto di Mango, «Tutto l'amore che conta davvero», una collezione completa e definitiva (anche perché va a caccia di perle rare) in 3 cd del cantante di Lagonegro curata dalla moglie Laura Valente, c'è un'altra tripletta che vale la pena di segnalare.
Si tratta ancora una volta di un triplo album, contenuto in un libretto riccamente illustrato. Il titolo è «OfficiALive», e raggruppa il meglio di Alberto Fortis. Che è ancora vivo e lotta insieme a noi.
Il primo e il secondo cd ospitano 18 brani noti e apprezzati della carriera di Fortis, mentre il terzo è un live al Castello Sforzesco con «Milano e Vincenzo», «La sedia di lillà» e altri successi.
Ma anche le fotografie del libro sono tanta roba, per dirla coi pischelli.

giovedì 28 dicembre 2017

AL MIO PAESE IL PRESEPE È DIFFERENTE

Un presepe post-moderno.
L'Oltrepò Pavese, notoriamente, è una terra dalle grandi tradizioni in fatto di presepi. Quello di San Gregorio Armeno, per esempio, ci fa un baffo.
Questa mattina al paesello ho fotografato questo, che ha accenti postmoderni.
Abbiamo a destra il grande asinello (ma, mi dicono, potrebbe essere una capretta) al neon che fa pendant non con il bue (banale e forse momentaneamente non disponibile) ma con una renna sempre al neon e provvista di slitta. Per fondere Natale cristiano e laico, pur in assenza di Santa Claus. Dietro la renna, collocata su un'apparente rampa di lancio in pvc, piattine e cavi elettrici esposti alla pioggia, per aumentare l'effetto suspense. Al centro, il Redentore guarda in basso verso il cantiere aperto e a braccia spalancate sembra dire: "Gesù, ma si può lavorare così?".

sabato 23 dicembre 2017

CINEPANETTONI, IL NATALE IPOCRITA * BRIZZI CANCELLATO, RUFFINI FIRMA COME REGISTA

Fausto Brizzi cancellato dal suo film, Paolo Ruffini montatore ne firma uno come regista
I cinepanettoni l'ipocrisia festaiola l'hanno nel sangue. Eppure mai Natale cinepanettonaro fu più ipocrita di questo 2017.
Da una parte il «Poveri ma ricchissimi» di Fausto Brizzi, con Christian De Sica, Lodovica Comello, Enrico Brignano e Anna Mazzamauro (gli ultimi due non s'è ancora capito se si siano accapigliati sul set o no, ma tanto va tutto in allegra promozione), dall'altra le «Super Vacanze di Natale» con lo stesso De Sica e Massimo Boldi; coinvolti loro malgrado dal produttore De Laurentiis in un polpettone «Best of» che riciccia le scene più trash dei loro vecchi film natalizi. E che si scontra guarda caso beffardamente con i nuovi. Insomma, le guerre de «Il Trono di spade» al confronto sono robetta da pensionati con la minima, nella pacifica gioia di questi giorni.

In «Poveri ma ricchissimi Brizzi, regista finito nel tritacarne mediatico con alcune accuse di molestie, è stato com'è noto cancellato dai titoli di testa (pare non da quelli di coda), in ossequio a un politicamente corretto che non ha senso né dignità. Forse faceva tanto trendy sentirsi come Ridley Scott, che ha cancellato Kevin Spacey da «Tutti i soldi del mondo». Ma quella è Hollywood, e le ipocrisie si fanno giganti.
A prescindere da ogni altra considerazione, perché un'opera non deve portare la firma del proprio autore?
Una sòla che fa il paio con lo scherzetto cinese imbastito - credo ai danni di Neri Parenti - per «Super Vacanze di Natale». Il film infatti non è altro che un lavoro di montaggio di tante vecchie pellicole fatto dal Paolo Ruffini di «Colorado». Ma Ruffini lo firma come regista, non come montatore. C'è una bella differenza fra un regista e un montatore. Spero non sia un'idea di Paolino.

L'unico che fa la sua gara senza apparenti giochetti di sorta (ma con tanta promozione ovunque) è il buon Massimo Boldi, che porta nelle sale il suo «Natale da chef», diretto guarda caso da Parenti. Senza serpenti, perché stavolta ci pensano altri. 
E il cerchio si chiude, nella magia della pace, della gioia e della evidente (perché è evidente, no?) bontà di queste feste. Confidando nel fatto che l'Epifania tutti i cinepanettoni se li porti via.

venerdì 9 dicembre 2016

UN LIBRO COME REGALO DI NATALE? «IL PEGGIO DELLA DIRETTA» È IL VERO SPETTACOLO

La copertina de «Il peggio della diretta», di Franco Bagnasco
Vuoi regalare un libro a Natale? Se il destinatario del tuo dono è appassionato di tutte le sfumature dello spettacolo, non c'è che una scelta (e lo dico in modo del tutto disinteressato): il titolo del momento è «Il peggio della diretta» (Mondadori Electa), raccolta di più di 100 aneddoti da dietro le quinte dello showbiz di casa nostra raccontati in prima persona da 50 Big. Che hanno accettato di vuotare il sacco per la prima volta su momenti imbarazzanti, spesso divertenti o esilaranti, ma in qualche caso drammatici e problematici vissuti sul palco o nel backstage. Non c'è gossip. Non ci sono leggende senza fondamento, ma tutte le sfumature della verità dalla viva voce dei protagonisti.

Qui c'è il cosiddetto elenco dei nomi, ossia tutti i personaggi che in qualche modo compaiono nel libro, scritto da me, che mi occupo di spettacolo da 29 anni. Alcuni (come Nek, Paolo Villaggio, Giovanni Allevi, Eros Ramazzotti, Giulio Scarpati e Pupo, il cui aneddoto ha fatto il giro d'Italia web e giornali) hanno scritto personalmente i loro contributi. Altri - e sono la maggioranza - hanno accettato di parlarmi appositamente per il libro. È un volumetto di facile e veloce lettura ma l'elenco dei contributi è così ricco che dovrete recuperarlo persona cercando sul web. Il pregevole manufatto è reperibile in genere con il 15% di sconto su siti come Amazon o lo stesso Mondadori Store. Cliccando qui c'è un video con una panoramica di presentazione del progetto abbastanza esaustiva. 
Buone feste e auguri di cuore con «Il peggio della diretta».

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