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mercoledì 13 luglio 2022

SELVAGGIA LUCARELLI * LA FAMIGLIA PRIMA DI TUTTO


Per questioni personali, Selvaggia Lucarelli (47 anni) ha rinunciato a un interessante progetto tv che avrebbe dovuto andare in onda, con la sua conduzione, nell'estate di Rai3 da fine giugno. Si tratta di "Perfetti sconosciuti", format (a quanto pare sul modello di certi prodotti stile Daria Bignardi vecchia maniera) che mette a confronto boomers e Generazione Z. Fra chiacchiere, liti, incomprensioni. Un modo per colmare il divario spesso impressionante fra padri e figli. "Era un'opportunità molto interessante - ci confida ora Selvaggia - ma avendo avuto di recente diversi problemi in famiglia, con l'estate davanti, mi sono resa conto che probabilmente me la sarei giocata molto male, e ho preferito rinunciare". Alla trasmissione avrebbe dovuto partecipare anche il figlio della Lucarelli e di Laerte Pappalardo, Leon. Invece andrà in onda per la conduzione di Cesare Bocci insieme con la figlia Mia. Intanto Selvaggia dal 22 luglio alle 22.45 sul Nove sarà con Marco Travaglio in "Carta canta". 

VOTO: 7

(TRATTO DAL PAGELLONE DELLO SPETTACOLO DI FRANCO BAGNASCO PER I SETTIMANALI VERO E VERO TV)

martedì 28 dicembre 2021

SELVAGGIA LUCARELLI * DOVE LO TROVA IL TEMPO PER FARE TUTTO?

Selvaggia Lucarelli (foto da Instagram)

La vera domanda da farsi è come trovi il tempo per fare tutto. Selvaggia Lucarelli è giornalista, scrittrice, opinionista, giurata a «Ballando con le stelle», conduttrice dal lunedì al venerdì alle nove su Radio Capital. E ultimamente persino tendenza gattara, come sa bene chi la segue sui social. E chi la tiene? Lucarelli ha appena dato alle stampe per Rizzoli la sua ultima fatica, un bel libro (nato dal suo podcast) intitolato «Crepacuore», che racconta dipendenze affettive e pericolosi disordini sentimentali. Intanto, come opinionista per la carta stampata, è passata dal Fatto quotidiano di Marco Travaglio a Domani, testata diretta da Stefano Feltri. Quando le avanza tempo (?!), la nostra pubblica anche sferzanti post su Facebook, twitta distillando ironia e arricchisce di immagini la sua pagina Instagram. Di questo passo, prima o poi si metterà anche a imbottigliare in famiglia un bel rosso sincero, col figlio Leon e il fidanzato Lorenzo Biagiarelli

Voto: 8

(TRATTO DAL PAGELLONE DI FRANCO BAGNASCO 

SUI SETTIMANALI VERO E VERO TV)


martedì 23 marzo 2021

PODCAST * MENTANA E LUCARELLI (SI) RACCONTANO PER CHORA MEDIA

Enrico Mentana e Selvaggia Lucarelli con i loro podcast.

Da qualche tempo si sente parlare di podcast come del nuovo Eldorado per chi fa comunicazione. "Tu ne hai di cose da dire, fatti un bel podcast!", è ormai l'invito più ricorrente che serpeggia negli incontri o le chiacchierate fra gli addetti ai lavori. In realtà, se si vanno a guardare i numeri reali, i podcast sono un abito perfetto, ma solo per chi può permettersi il lusso di indossarlo. Ovvero per chi ha una vasta o vastissima notorietà già acquisita. Insomma, ci vuole il fisico. Se sei gracilino (parlo di followers, fan, seguaci, adoratori o haters, chiamali come ti pare) il gioco probabilmente non vale la candela. Dal punto di vista economico. Se si parla di soddisfazione personale, quello naturalmente è un altro discorso.

Due personaggi sicuramente di sana e robusta costituzione mediatica sono Enrico Mentana, direttore del TgLa7, e della giornalista e scrittrice Selvaggia Lucarelli, che hanno appena debuttato su Chora Media (la via italiana al podcast diretta da Mario Calabresi, già al timone de La Stampa e Repubblica) con i rispettivi contenuti già saccheggiati dagli utenti. Mentana, insieme con Stefano Bises, resta nella sua comfort zone, quella delle news, con "L'avevo detto". Lucarelli con "Proprio a me" punta invece all'universo dei sentimenti, degli amori più o meno tossici. E parte raccontando proprio se stessa. Fra gli altri podcast di Chora (che lavora con uno standard qualitativo sicuramente alto) c'è anche lo scrittore Paolo Giordano.

mercoledì 16 settembre 2020

RADIO CAPITAL * RIVOLUZIONE AL MATTINO CON LUCARELLI, BIGNARDI E BENEDETTA PARODI

Da sinistra, Selvaggia Lucarelli, Linus, Daria Bignardi e Bendetta Parodi.

Già direttore editoriale delle radio del gruppo Gedi (Deejay, Capital e m2o), Linus ha assunto la carica anche di direttore artistico di Radio Capital, mettendo mano a un "restyling" complessivo e alla squadra con una piccola rivoluzione che parte lunedì. Allo scopo di rendere l'emittente (che si rivolge a un pubblico di 30-40-50enni piuttosto colti e a giovani curiosi e avvertiti) un po' più pop e musicale, pur mantenendola con un taglio giornalistico. Per fare anche che le anime radiofoniche del gruppo dialoghino e si coordinino di più.
Linus cerca «personalità», e le ha trovate in voci come quelle di Selvaggia Lucarelli, Daria Bignardi, Benedetta Parodi e Pif, alias Pierfrancesco Diliberto.
Il trio femminile occupa tre diverse ore in palinsesto dal lunedì al venerdì dalle 9 a mezzogiorno, e tutte le lady si avvalgono della presenza di Chicco Giuliani, che fa da spalla/trait d'union ideale.
La prima è Selvaggia Lucarelli: «Sono felice di tornare in radio» commenta. «Un mezzo che per qualche tempo mi aveva un po' stancata, ma mi sono accorta proprio durante il lockdown di quanto fosse importante, di quanto ne avessi bisogno. Non solo apprezzavo l'appuntamento quotidiano, ma avrei avuto mille storie da raccontare, mille voci che chiedevano aiuto alle quali dare spazio o un megafono. La radio è un po' chi la fa, quindi farò qualcosa che mi somiglia, anche se non so ancora esattamente che cosa. 

Nel mezzo c'è Daria Bignardi: «Mi trovo fra Selvaggia e Benedetta, ovvero fra il diavolo e l'acqua santa. Ho fatto per 15 anni "La mezz'ora Daria” su Deejay calata fra Linus e Nucola Savino, e ancora i tassisti me ne parlano. Ora è un po' come tornare, in una dimensione diversa, un po' da intrusa. Parlerò anche di libri, magari uno a spettimana, leggendone qualche spezzone al giorno, e di tanti altri argomenti, facendomi influenzare dall'attualità, da quel che è accaduto».
Chiosa Benedetta Parodi, sorella di Cristina (e attualmente persino più in auge della sorella: quando si dice il destino) idolo delle casalinghe e accreditatasi come esperta di cucina: «Per me invece» commenta «si tratta di un debutto, anche se conosco molto bene la radio e ho accettato subito con grande entusiasmo l'invito di Linus. Arrivo alle 11, e dal momento che l'assenza del video non ci consente di mostrare piatti o ricette, avremo tanto altro di cui parlare. Tante curiosità su life style e dintorni».

Pif, che è fresco di paternità (ha portato anche il pargolo in culla in conferenza stampa) andrà in onda il sabato fra le 10 e le 12 con I sopravvissuti. «L'Italia ne è piena, ovunque, e io li farò parlare» dice. «Ma ho in mente anche di mandare messaggi vocali su WhatsApp a potenti, come il Presidente del Consiglio Conte, e persone comuni. Confidando in una risposta, che non è assolutamente garantita, ma che avrà comunque una cifra più intimista. Come sono solitamente i messaggi vocali».

sabato 15 febbraio 2020

DA OGGI MI TROVATE ANCHE SU «TPI», CRONACA E SPETTACOLI BY SELVAGGIA LUCARELLI

Amici, vi segnalo che da oggi mi trovate anche qui, sul sito più deliziosamente cool e cazzuto del momento: TPI.IT.
La cui sezione cronaca e spettacoli è diretta da Selvaggia Lucarelli. Collega che conosco da una vita e che considero (da tempi non sospetti, non facciamo i furbi) dannatamente brava.
Cercheremo (e nello specifico cercherò) di fare ciò che lo slogan che vedete qui sotto promette: «L'informazione senza giri di parole». Visto che dilagano ipocrisia e leccaculismi, penso ce ne sia un gran bisogno. E poi divertirci appassionando il lettore.
Inizio con un pezzo sul «Grande Fratello Vip 4».

venerdì 20 dicembre 2019

SALLUSTI METTE IL DITO FRA D'URSO E LUCARELLI: FINIRÀ IN TRIBUNALE

Da sinistra, Barbara D'Urso, Alessandro Sallusti e Selvaggia Lucarelli.
A volte uno si domanda: ma chi te lo fa fare? Già, chi l'ha fatto fare ad Alessandro Sallusti, dalle colonne de il Giornale, di infilarsi in una querelle tra Barbara D'Urso e Selvaggia Lucarelli? Con tanti problemi che ha questo Paese, e con il dovuto rispetto per le due signore, ci sono forse temi un filino più importanti da trattare. Giusto un filo. Ma magari sbaglio.

Eppure il direttore del Giornale di Via Negri ieri ha dedicato un intero editoriale di prima pagina all'attacco a testa bassa alla firma di un'altra testata (Lucarelli scrive per il Fatto quotidiano) non per un articolo da lei vergato, ma per un tweet ironico che l'opinionista ha dedicato alla D'Urso. Fra le due da tempo non corre buon sangue, e questo è risaputo.
La domanda iniziale me la pongo non tanto perché pensi che ci sia un mandante (lungi da me, figurati se il direttore del Giornale di proprietà della famiglia Berlusconi si presta a un'operazione del genere), ma proprio per un fatto di opportunità. In quanto ora la questione finirà in Tribunale, con una querela preannunciata da Lucarelli oggi sul Fatto quotidiano.

Si parlava di Vessicchio. Non il sanremese maestro Beppe, ma Sergio, il giornalista radiato dall'Ordine per aver stigmatizzato la presenza di una guardalinee femmina in una partita di calcio locale. Il non proprio femminista Vessicchio viene chiamato in trasmissione dalla D'Urso (che quindi gli dà voce), ma la patata bollente le sfugge di mano: Vessicchio s'infiamma, muove critiche al programma, e viene silenziato dalla conduttrice, che gli fa chiudere l'audio, e tanti saluti. Lucarelli su Twitter commenta: «C’è il giornalista radiato dall’Ordine dei giornalisti che ha appena detto alla D’Urso, in diretta, che la sua televisione è becera. Ridategli il tesserino da giornalista!». Una battuta che gioca sul paradosso e ammicca al genere televisivo trash fieramente cavalcato da zia Carmelita.

Sallusti brandisce la penna, e in un editoriale intitolato «Donne che odiano le donne di successo» fa una ricostruzione del programma nella quale afferma che Vessicchio «l'altra sera ha sfogato il suo odio contro il gentil sesso dando di fatto e in diretta delle zoccole a Barbara D'Urso e alle sue ospiti» e aggiunge: «Nella contesa che ne è seguita un'altra donna, Selvaggia Lucarelli, ha preso le parti di Vessicchio: "Sante parole - riassumo il suo post - a Vessicchio va ridata la tessera da giornalista”. Non so se la Lucarelli ... parli in quanto esperta di zoccolaggine o di giornalismo».

Una frase che non va di certo per il sottile, sempre in materia di femminismo e dintorni. Alla quale Lucarelli risponde oggi sul Fatto quotidiano preannunciando querele e contestando la prima asserzione («Mi attribuisce un fatto mai avvenuto (e lo attribuisce pure a Vessicchio): polpetta avvelenata della Santanché? Il direttore inventa una notizia e dalla sua notizia deduce che io odi le donne, come se poi tutte fossimo la D'Urso. Spero nessuno si offenda se dico che ho molte amiche che piuttosto che essere identificate con Barbara D'Urso preferirebbero sminare l'Afghanistan») e facendo pelo e contropelo al collega. Sallusti viene definito «suffragetto della D'Urso», si fa un richiamo alla compagna del giornalista «Patrizia, spesso ospite nei suoi salotti tv», e c'è spazio anche per un altro rilievo. Nel suo articolo il direttore rinfaccia alla Lucarelli di essere giornalista iscritta «nel sottoelenco dei pubblicisti»
Disgraziatamente nel suo pezzo Sallusti fa un errore d'ortografia: utilizza un GLI al posto del LE, e la rivale lo incarta chiosando così: «Suvvia, lo sappiamo perfino noi pubblicisti».

martedì 17 luglio 2018

SELVAGGIA LUCARELLI: «I MIEI 'CASI UMANI' SONO NATI DALL'INCAPACITA' DI STARE DA SOLA»

Selvaggia Lucarelli.
Mentre il suo libro, «Casi umani» (Rizzoli), scala le classifiche, quel sacripante di Selvaggia Lucarelli perfeziona il piano ferie estive presentandolo su e giù per l'Italia (è stata di recente anche a Favignana, nelle Egadi), nel segno dell'ottimizzazione. 
Oggi alle 19 sarà alla libreria Feltrinelli di Milano, in Piazza Piemonte, insieme con Luca Bottura e il fidanzato Lorenzo Biagiarelli. Domani a Roma, alla Feltrinelli di via Tomacelli, con il direttore del Fatto quotidiano Marco Travaglio
Ho  chiesto a Selvaggia di spiegare chi fossero i suoi casi umani, ovvero gli uomini sbagliati finiti sul suo cammino.

«I “miei” casi umani» dice Lucarelli «sono uomini incontrati in un lungo periodo di incapacità di stare da sola che mi ha portata ad aggrapparmi alla speranza che ogni volta fosse quello giusto. Cercavo sempre “il buono” in personaggi indecenti, non vedevo limiti macroscopici, talvolta perfino tragicomici. Per dire, prima di capire che il tizio si presentava ogni sera da me con scatoloni di roba nuova e senza senso (da friggitrici a Xbox) probabilmente mi portava in casa merce rubata ho impiegato mesi... Io lo credevo generoso».

mercoledì 26 luglio 2017

«DIECI PICCOLI INFAMI» * LA SENSIBILITA' SELVAGGIA DI UNA MISS PER SBAGLIO

Selvaggia Lucarelli e la copertina di «Dieci piccoli infami» (Rizzoli)
Si legge in mezza giornata e scorre via leggero, lasciandoti addosso il profumo degli Anni 80/primi 90; tra amorazzi, forme che esplodono, incubi tricologici, lupi nei boschi del civitavecchiese, Moncler, e reginette di bellezza del cuneese. 
«Dieci piccoli infami», il secondo libro di Selvaggia Lucarelli, è un florilegio di storie minimal tratte dalla vita dell'influencer-blogger-scrittrice più in voga. Che si porta appresso sacchi e sporte di estimatrici e di haters.
Il mio ritratto preferito è quello di «Mister Amuchina», un ex della protagonista patito per l'igiene e la cura della casa. Un Furio di Verdone che esiste per davvero. Ma anche «Il ragazzo gentile», nella sua breve, esplosiva costruzione con sorpresa finale ha il suo dannato perché.

A differenza del primo romanzo, decisamente più ponderoso, qui l'autrice è più vicina all'immagine ironica che da di sé su Facebook o sui giornali. I maestri (i debiti formativi, chiamiamoli così) sono quelli di tutti noi che facciamo questo mestiere giocando col sorriso: c'è un po' di Paolo Villaggio, il capostipite del genere, e un po' (lo si dimentica troppo spesso) di Luca Goldoni, altro maestro dell'ironia giocata sui luoghi comuni.
Full immersion nei ricordi e nella sensibilità Selvaggia di un'ex ragazzina (verrebbe da dire signora) che ne ha fatta di strada.


mercoledì 24 maggio 2017

«DIECI PICCOLI INFAMI» * COL SUO SECONDO LIBRO SELVAGGIA LUCARELLI FA NOMI E COGNOMI

Selvaggia Lucarelli
L'annuncio l'ha appena fatto lei stessa sulla sua pagina Facebook, che - come la Settimana enigmistica - vanta migliaia di tentativi di imitazione nonché di sfruttamento di luce riflessa.
Selvaggia Lucarelli, l'opinionista televisiva dei nostri anni di realtà virtuali, firma de Il Fatto quotidiano, la blogger fustigatrice del web più becero, sta per pubblicare per Rizzoli il suo secondo libro, «Dieci piccoli infami», dopo il successo non indifferente di «Che ci importa del mondo». 

Il primo era un romanzo, stavolta no. Si affretta a rassicurare tra una valanga di like ed emoticons dei fans la donna dalla gradevole scrittura che ha più haters di Donald Trump ma anche più ammiratori di Melania. Insomma, una bella responsabilità.

Selvaggia annuncia che nel libro, un insieme di racconti, farà (quasi sempre) nomi e cognomi. «Ciascuno dei dieci capitoli sarà dedicato a una persona che in qualche modo, per un giorno o tutta la vita, mi ha reso una persona peggiore. E che non ho perdonato».
Il lettore non si immagini di trovarsi di fronte a un j'accuse contro vip, vippetti o personaggi famosi della nostra Italietta. Niente di tutto questo. Indagando, scopro che si tratterà di aneddoti della vita dell'autrice, con qualche rimaneggiamento. Alcune pagine saranno serie, altre con aneddoti divertenti. La Lucarelli parlerà, tra gli altri, di una Miss, di sua madre, di una suora, di un'amica d'infanzia, di un suo ex, persino di un ragazzo conosciuto in treno...
Questo è quanto. Il resto per chi saprà pazientare sino a metà luglio. Gli haters che bivaccano sui social, sicuramente.

martedì 24 gennaio 2017

«LEONI DA TASTIERA» * SELVAGGIA LUCARELLI CASTIGA GLI INSULTATORI DEL WEB

Selvaggia Lucarelli
«Eau de Sauvage». Manca solo il profumo, ma vedrete che prima o poi arriveremo anche all'essenza della Lucarelli. Nei migliori negozi. Due gocce a notte, come faccio io. Se qualcuno realizza il progetto, vorrei il 5% per l'idea. Selvaggia segnatelo, grazie.

L'ultima, meritoria campagna della Wonder Woman di Civitavecchia ha un che di epico e impossibile: riportare alla ragione, attraverso sonore bastonature sul web, gli insultatori gratuiti che pascolano in rete. Greggi di idioti che, a corto di argomenti, si sfogano sui social facendosi largo a suon di: «Zoccola, mignotta, troia, puttana!», e quant'altro il fantasioso armamentario dialettico dei suddetti possa partorire. Offese a muzzo che lasciano il tempo che trovano ma che contribuiscono ad abbassare il livello educativo medio di un Paese già alla frutta. E che a volte partono dalle stesse donne.


Maurizio Crozza in Napalm51
La Lucarelli, che fa opinione disponendo di una pletora di followers su Facebook, Twitter e Instagram che manco Barack Obama, deve mettere in conto, nel mucchio, anche una quota altissima di «haters». Quelli che così, codardamente, si sfogano, come Napalm51, il meraviglioso personaggio creato da Maurizio Crozza. La Lucarelli li chiama «Leoni da tastiera», perché in genere se t'incontrano di persona ti chiedono l'autografo e si fanno il selfie con te. Ma poi sul web "sclerano" e passano agli insulti gratuiti. Anche sobri professionisti, impiegati del catasto, insospettabili uomini del marketing aziendale.
Lei li scova, li scheda, scopre che lavoro fanno, li segnala alle rispettive aziende, rimedia spesso il numero di telefono e sbatte i mostri sulla sua pagina web, oppure li chiama, registra e condivide il loro imbarazzato silenzio, i voltafaccia, le drammatiche capriole per non prendersi una querela. Una figura di merda a volte è per sempre, del resto, meglio del diamante. Quindi Selvaggia ne colpisce uno (ogni tanto) per educarne cento. Un lavoro terrificante per imponenza, vista la massa e il rancore dilagante.


Di recente mi ha fatto molto riflettere la telefonata fatta a una giovane commessa che non sembrava manco rendersi conto della gravità della cosa. Dava per scontato (senza il minimo senso di colpa) che sui social il registro dell'insulto fosse normale o acquisito, e che nella realtà andasse automaticamente cambiato. Questo dà l'idea della distorta percezione, temo sincera, che alcuni hanno in materia.
Il problema della nobile Mission Impossible di Selvaggia è che potrebbe alla lunga avere effetti contrari: il rischio (al netto di ritorsioni) è che aumentino gli insultatori anonimi (nel senso della notorietà, nel senso del: ma chi ti si fila?) che ricercano i loro 5 minuti di celebrità grazie alla telefonata o al post della Lucarelli. Che qualcuno si convinca che un po' gogna mediatica sia meglio dell'invisibilità.
Senza contare che il Social Game nel quale siamo tutti immersi può diventare sempre più pericoloso.


martedì 15 novembre 2016

SELVAGGIA LUCARELLI NE «IL PEGGIO DELLA DIRETTA»: «LA MIA ADDETTA STAMPA MI DIFFAMAVA»

C'è anche Selvaggia Lucarelli, blogger, scrittrice e opinionista di grido (ma quando occorre anche di sussurro, con un occhio di riguardo per il pubblico femminile) tra i personaggi che si raccontano nel mio libro «Il peggio della diretta», appena uscito per Mondadori Electa.

Selvaggia rievoca uno sfizioso aneddoto da dietro le quinte legato all'imbarazzo per avere scoperto (in modo alquanto rocambolesco) di essere stata diffamata dalla sua stessa addetta stampa. 

Grande ironia e penna a volte al curaro, a volte intrisa di sentimento, la Lucarelli, firma de Il Fatto quotidiano, è riuscita negli anni a costruirsi un'immagine solida passando dallo spettacolo alla carta stampata. Di recente, proprio sulla sua pagina Facebook popolata di frotte di fan adoranti e di haters in servizio permanente effettivo, ha raccontato di uno storico e infelice provino con Michele Guardì che apparteneva alla prima parte della sua storia professionale.

venerdì 18 marzo 2016

«ECCEZIONALE VERAMENTE» * SU LA7 VA IN ONDA LA FATICA DI FAR RIDERE

Far ridere è una cosa troppo seria per lasciarla fare ai comici.
Soprattutto alla maggior parte di quelli visti in onda ieri su La7 in «Eccezionale veramente», autoreferenziale titolo che rimanda al capofila dei giudici, Diego Abatantuono, nume tutelare del pacchetto con la Colorado Film di Totti, produttore e da sempre suo compagno di scorribande.
Così, dopo «X-Factor», «The Voice of Italy», «Amici» e un numero incalcolabile di altri mini-talent settoriali, abbiamo finalmente anche quello sui cabarettisti. Obiettivamente, ne sentivo la necessità. E in attesa di uno sugli anatomopatologi, forse l'unica categoria ancora non sottoposta ad esame (non autoptico, televisivo), resto ai fatti.

E i fatti rimandano l'immagine di uno show troppo lungo, soprattutto in ragione della qualità del materiale umano proposto, condotto da un Gabriele Cirilli che ride di tutto per contratto (ma è evidente che non fa fatica neppure nella vita, beato lui), senza rendersi conto che se stai seduto a casa sul divano quella fatica la senti, eccome.

La giuria è variegata: oltre all'ospite che cambia ogni settimana (ieri il sommo Renato Pozzetto, addolcito dagli anni), ci sono Selvaggia Lucarelli, Paolo Ruffini e il già citato Abatantuono. La Lucarelli fa la sua parte con intelligenza (intanto a «Ballando con le stelle» viene criticata aspramente da gente bizzarra che è lì per farsi giudicare ma non lo accetta, come Platinette, Asia Argento e il Premio Nobel Enrico Papi) e una certa esperienza in fatto di umorismo e comicità. Che le viene anche dall'aver frequentato Max Giusti, Giuseppe Cruciani e Morgan. 
P. S. Questa faceva ridere? Se sì, ditelo agli autori di «Eccezionale veramente».
Gli altri due sono un po' troppo democristiani, benevoli, soprattutto Diego. Ma l'inedito Ruffini serio, professionale e poco cazzaro convince di più perché sfoggia la sua onesta competenza come talent-scout di cabarettisti.

Ci sono poi tanti, troppi tagli (mal fatti) nel montaggio, che penalizzano soprattutto i contrasti tra i giurati, forse più divertenti delle esibizioni. Purtroppo non lo sapremo mai. E infine i comici, molti dei quali non sanno, o non hanno capito, che far ridere è una cosa troppo seria... ecc. ecc.

giovedì 11 settembre 2014

MAGGIO E LA LUCARELLI FANNO SALTARE I «TELERATTI» ALLA «FESTA DELLA RETE» DI RIMINI

L'edizione 2014 della «Festa della rete» (già BlogFest) di Rimini non comincia certo sotto i migliori auspici.
Salta infatti improvvisamente l'atteso appuntamento d'apertura della tre giorni romagnola (12-14 settembre) dedicata a web e dintorni, ovvero l'ottava edizione della serata dei Teleratti, che avrebbe dovuto essere condotta come lo scorso anno, nello stesso contesto, da Selvaggia Lucarelli con il blogger Davide Maggio, che ne è anche l'organizzatore e curatore.
L'evento (una sorta di premiazione dei più brutti programmi tv dell'anno, che già dal nome richiama per contrasto i mitici Telegatti sorrisiani) era annunciato nei comunicati stampa e nel programma ufficiale diffuso dall'organizzazione per domani sera, venerdì, ma non ci sarà. Come ha annunciato improvvisamente, con un laconico tweet a ciel sereno, il giorno prima dell'evento, la stessa Selvaggia Lucarelli: “Amici, a Rimini non ci saremo nè io nè i Teleratti. L'appuntamento è spostato a data e luogo da definire, vi faremo sapere“.
Molto probabilmente tutto si svolgerà a Perugia, vengo a sapere. Ma non è ancora certo.
Perché un ironico evento così apprezzato dal pubblico è saltato? Per volontà dell'organizzazione della Festa della rete, che è curata da Gianluca Neri, oppure per un simultaneo forfait da parte della Lucarelli e del patron Davide Maggio?

«I TeleRatti, negli anni, sono cresciuti molto» risponde Maggio. «Ad un sempre maggiore seguito di pubblico, si è aggiunto lo scorso anno anche quello degli ospiti che un evento live porta con sé. Per questo, pur grati agli organizzatori della manifestazione di Rimini per l’invito, siamo stati costretti a scegliere un contesto che meglio risponda alle nostre esigenze e a quelle dei nostri ospiti».

Una risposta ufficiale molto cauta. La stessa Lucarelli preferisce non esporsi. Ma dai rumors nell'ambiente si parla di forti divergenze sul piano organizzativo con chi gestisce l'evento che li ospitava, di una sgradita concomitanza della serata, piazzata dall'organizzazione in sovrapposizione alla cena di benvenuto, di risparmi sul fronte logistico-produttivo, e di altre (s)cortesie per gli ospiti che avrebbero indotto i due ad abbandonare la nave in polemica. Insomma, un mare di divergenze impossibili da sanare.

mercoledì 30 luglio 2014

I 40 ANNI DI SELVAGGIA LUCARELLI, LA WONDER WOMAN DI CIVITAVECCHIA

Conosco Selvaggia Lucarelli da quando, nel '32, prima della Seconda Guerra Mondiale, la broccolavo con qualche innocuo sms. Un'ubertosa romana dalla simpatia lieve (al mix aggiungi un po' di timidezza e tante contraddizioni) e dalla voglia di emergere tampinata da un ancora entusiasta giornalista di spettacolo. Da allora non ci siamo mai persi di vista, avendo in comune una visione obiettiva, ironica, a volte un po' stronzetta (ma chi non lo è?), di questo mestiere e della vita.
Lei la minigonna, col tempo, dopo il periodo Max Giusti, per intendersi, l'ha saggiamente abbandonata; io i bermuda, stupidamente, li porto ancora. Da «finto giovane che va in vacanza a Formentera», come direbbe Selvy. Che essendo diventata la vendicatrice del gentil sesso, la Robocop delle single, la Nera Mietitrice del maschio disorientato, la Milf senza macchia e senza paura, non risparmia niente e nessuno. Persino i miei affetti turistici più cari. Ma glielo perdono, perché è un giorno di festa.
Eggià, Selvaggia oggi compie 40 anni e, col tempo e una determinazione che ho riscontrato in pochi altri esseri viventi (tra questi, Barbara D'Urso), è diventata la Wonder Woman di Civitavecchia: sul web è seguita da un esercito di adoranti estimatori e soprattutto scatenate fans che ha tirato su come l'Uomo Delmonte faceva con gli ananas e le banane; con un uso intelligente e strategico dei social, Facebook e Twitter in particolare, che le invidio non poco. Qualcuno è habentes. Altri, letti i commenti ai post, andrebbero fucilati sulla Piazza Rossa come nemici del popolo, ma è giusto così. Nella massa c'è di tutto: il meglio e il peggio. E se volete aggiungo anche che non c'è più la mezza stagione. Et voilà.
Selvaggia è intelligente e brava, a volte sorprendentemente brava. Come nell'elenco «L'amore non mi manca perché...» del suo libro «Che ci importa del mondo». Un volumone divertente: prima parte un po' Sex and the City, chiacchiere taglienti fra amiche su maschi e cerette, seconda parte romanzo rosa. Tutti gli ingredienti per piacere alla legione di fans adoranti con la sua foto sul salvaschermo dell'iPhone. Selvaggia ha una scrittura ficcante e avvolgente. Non le manca la verve e neppure gli spunti. Ovviamente ha anche i suoi difetti, che sono più che altro piccole astuzie, ma non è la sede per parlarne. Non mi va. L'ho già fatto qualche volta con lei. Oggi c'è tempo soltanto per celebrare un'amica e per farle un regalo - sicuramente inatteso - che mi andava di farle da un po'. Mi spiego meglio.
Usciti una sera per una festa a Milano, scherzando, al rientro, la minacciai dicendole: «Non farmi mai incazzare, altrimenti ho già pronta una battuta stroncante sul tuo conto, che ti piallerebbe viva». Spacconavo bonariamente, chiaro. E piallare Selvaggia, per ovvie ragioni, anche di pressione anteriore, non è facile. Lei, ovviamente, non si scompose. Ma rimase molto incuriosita. E in quell'occasione (ma anche una sola volta in seguito) mi chiese di rivelarle quale fosse quella misteriosa battuta.
Eccola: «Selvaggia Lucarelli: blogger, opinionista, conduttrice di programmi, concorrente di reality e tanto altro. Purtroppo verrà ricordata dai posteri soltanto come la nuora di Adriano Pappalardo».
Cattivella, lo so. Forse neanche male, a modo suo.
Se tiro fuori questo cadeau oggi, Selvaggia, allo scoccare dei tuoi 40, non è certo per stronzaggine. È perché col tempo sono felice di dirti che hai buttato giù la barriera dei pregiudizi, l'hai ammazzata con i fatti, questa malignità. E solo i fatti parlano, lo sappiamo entrambi. Con la tigna e la bravura di cui sopra, l'hai sbriciolata. Le parole stanno a zero. Oggi al massimo Adriano Pappalardo potrà gloriarsi di averti avuta per un breve periodo come nuora. E diciamocelo: non è poca cosa poter cantare «Ricominciamo» alla tua tenera età.

lunedì 10 settembre 2012

SELVAGGIA LUCARELLI FA «CELEBRITY NOW», OVVERO COME TI STRAPAZZO IL GOSSIP


Due femmine da combattimento per strapazzare il gossip in un programma in onda in prima serata su Cielo (e in replica su Sky Uno, dopo «X-Factor») dal 5 ottobre.
Il progetto, intitolato «Celebrity Now», è curato da Selvaggia Lucarelli, la bombastica blogger/giornalista che impazza su Libero e in rete con i suoi editoriali al vetriolo. Non è da tutti riuscire a fare incazzare in media 5-10 persone al giorno, e Lucarelli, che deve avere un ottimo avvocato e un sistema nervoso invidiabile, ci riesce puntualmente.
Il suo obiettivo stavolta non è tanto quello di fare gossip, ma di commentarlo traendone classifiche di ogni tipo: il meglio e il peggio della cronaca (più o meno tarocca) che coinvolge vip, vippettini e pseudo tali sui settimanali che si dedicano allo specifico. Un trash world tutto da raccontare, con approfondimenti virati al commento. Della serie: qual è la peggiore della settimana? Del resto, carta canta. Spesso stonando. Per realizzare «Celebrity Now» Selvaggia ha voluto con sé un'altra vecchia conoscenza della tv già giovanilistica: Petra Loreggian. Che avrebbe passato il provino risultando più gradita di altri nomi più noti, come Giorgia Palmas e Maddalena Corvaglia. Insomma, milf power munito di neuroni contro il cattivo pettegolezzo. Chi avrà la meglio?

mercoledì 11 luglio 2012

NAUFRAGI * ALLA FINE SCHETTINO IN TV HA FATTO FLOP

Non gli è bastato affondare una nave, che aveva signorilmente abbandonato. È riuscito ad affossare anche se stesso e (forse) un programma. La tanto strombazzata intervista scoop di Salvo Sottile a Francesco Schettino, il Capitano della Costa Concordia, ieri in prima serata a «Quinta colonna», su Canale 5, ha fatto davvero flop: 1.769.000 telespettatori con il 10,36% di share. Battuta inesorabilmente nientemeno che dal (non) memorabile telefilm di Raiuno «Last Cop – L’ultimo sbirro» seguito da 2.943.000 telespettatori (share 14,48%). Non stiamo parlando di Dr. House, serie di culto, ma di Last Cop, robetta da tv estiva sulla rampa di lancio. Al terzo posto, l'ultima puntata di «Mammoni - Chi vuole sposare mio figlio?» (trash ma ben fatto), che su Italia 1 con Rossella Brescia ha portato a casa 1.540.000 telespettatori e l'8,68%. Quindi a un'incollatura da Mister tele-naufragio.

Il pubblico, quindi, com'è parso giusto ai tanti (sono tra questi) che ieri sul web si sono prodigati per far circolare più o meno ironicamente l'hastag #IoNonGuardoSchettino, rilanciato da Selvaggia Lucarelli, ha davvero voltato le spalle all'intervista realizzata da Ilaria Cavo per il professionale dottor Sottile. Sottile come l'audience di ieri sera, vien da dire. Mega scoop che - nonostate le smentite degli interessati - pare sia costato ben 57 mila euro.
Fa un po' specie leggere ora lo scetticismo di Maurizio Caverzan, che oggi sul Giornale titola «I finti moralisti contro Schettino in tv», e per poi affondare (in senso metaforico): «Vedremo stamattina, Auditel alla mano, gli effetti di questi inviti (al boicottaggio, Nda) tanto perentori».
Ecco, li abbiamo visti.

mercoledì 14 dicembre 2011

«PANNOLINI SPORCHI» * SELVAGGIA LUCARELLI: «UNA MAIL ALLA PANICUCCI PER TUTELARE MIO FIGLIO»

La tv è invasiva, spappola il privato, sia degli sconosciuti, sia di chi vive sotto i riflettori, e Selvaggia Lucarelli non ci sta. Dopo diffide e telefonate in diretta, l'opinionista glamour non sopporta più le ospitate dell'ex marito Laerte Pappalardo a «Mattino 5», nel salotto di Federica Panicucci. Per parlare di che cosa? Non del lavoro dell'ex naufrago dell'Isola dei famosi, ma della brusca fine di un amore e di un figlio conteso, il piccolo Leon. Che in teoria dovrebbe soltanto pensare ai propri giochi e non rischiare di diventare - controvoglia - l'italico emblema televisivo di una coppia scoppiata. C'è materia per avvocati? Probabilmente sì. Intanto la Lucarelli - che col gossip ha sempre giocato anche pesante ma sempre lasciando in pace i minori - lancia sulla propria pagina Facebook la campagna «Pannolini sporchi». Una mail (qui sotto pubblichiamo le argomentazioni della Lucarelli e il testo da copiare e incollare) che chi simpatizza con l'iniziativa può inviare a mattinocinque@mediaset.it
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«Allora. Ho chiamato due volte in diretta la signora Panicucci violentandomi, chiedendo rispetto per mio figlio che non ha chiesto questa visibilità . Ho chiesto di non parlare in tv di questioni inerenti mio figlio e la mia separazione. Ho detto che DESIDERO TUTELARE MIO FIGLIO, che non aspiro a fare la Corona/Moric dei poveri, ho specificato che mio figlio è grande e molto sveglio e che non vorrei che a scuola gli raccontassero cose che non sa, non vive, non lo sfiorano perché è FELICE. Ho mandato diffide legali al mio ex marito. E stamattina è ancora lì, con la Panicucci continua a voler far passare la mia separazione come rappresentativa di drammi familiari che non esistono. Il mio ex marito non lavora. Non gli va. Punto. Al limite dovrei andare io per salotti. Al limite. Ora io dico. Come la si ferma 'sta gente? Faccio chiamare Leon in diretta e gli faccio dire: "Ma i cazzi miei a quest'età non dovrebbero essere i Gormiti e il pirata dei Caraibi?". E mo' basta.
Ok. Non ho mai utilizzato in alcun modo il seguito che ho sul web. Lo faccio oggi, per la prima volta: vi chiedo di mandare una mail e di chiedere a parenti e amici di farlo, a mattinocinque@mediaset.it. con me in copia. (è importante che mi mettiate in copia: selvaggialucarelli@gmail.com ) Vi chiedo, se approvate la mia battaglia e di copiare e incollare il seguente testo con oggetto "Pannolini sporchi": Leon ha quasi sette anni. E' un bambino felice. Sua mamma vorrebbe preservare la sua felicità e vi chiede rispetto e silenzio, ininterrottamente e disperatamente, da mesi. Richiesta inascoltata, purtroppo. Leon non ha chiesto che si parli di lui in tv e non deve sapere dalla tv o dai compagni di classe che glielo racconteranno, che sua mamma e suo papà hanno dei problemi. I panni sporchi lavateli pure in pubblico, ma i pannolini lasciateli lavare in casa. Io sto dalla parte di Leon e contro questa brutta televisione che vuole ascolti felici e bambini infelici. Grazie».                                                                                           Selvaggia Lucarelli
 

venerdì 2 dicembre 2011

MATTIA MOR * DAL «GRANDE FRATELLO» AL MARCHIO TRENDY DI BLOMOR



Sperando di non fare la fine del «Guru» Matteo Cambi (sono consentiti gesti scaramantici), il gieffino Mattia Mor, 30 anni e un simpatico conto corrente, si gode il successo del suo marchio di abbigliamento, Blomor. Che fra magliette e ammiccanti felpe spopola tra i pischelli, sciallati più che mai. Per festeggiarsi ha imbastito un party nel suo negozio di via Lupetta, nel centro di Milano. Fra gli altri, oltre - indegnamente - al sottoscritto c'erano Diego Passoni di Radio Deejay, Selvaggia Lucarelli, Iaia De Rose, Rosy Dilettuso, Petra Loreggian, il direttore di Sette Giuseppe Di piazza, Alessandra Menzani di Libero, lo chef Simone Rugiati, Francesca Barra di Sette e Daniele Santoianni.
Sarò strano, ma sono rimasto conquistato soprattutto dal nuovo Cuba libre da passeggio (per così dire) di Bacardi, servito agli ospiti. C'era anche il mojito, ma è molto meno efficace.

mercoledì 4 maggio 2011

UMAN TAKE CONTROL * ECCO COME SALVARE GLI EX CONCORRENTI DEI REALITY

Riportare alla normalità la vita di un ex del «Grande Fratello»? Si può. Con «Uman - Take control!», nuovo game-reality al via il 29 aprile su Italia 1 per la conduzione di Rossella Brescia e del Mago Forest. Una sorta di «Tamagioki» (come l’hanno ribattezzato facendo il verso a quello vero) in sette puntate per spettatori passivi in cerca di rivalsa. Già al debutto, il pubblico sarà chiamato a scegliere fra 11 «avanzi» di reality: Elena Morali, Nora Amile, Veronica Ciardi, Siria De Fazio, Bambola Ramona, Veridiana Mallmann, Maicol Berti, George Leonard, Sergio Volpini, Luca Tassinari e Antonio Zequila. Alcuni saranno eliminati alla prima puntata, per arrivare a una rosa di otto reclusi nel «Laboratorio» del programma. Una volta resi anonimi (indosseranno tutine monocolori), dormiranno in apposite celle per disintossicarsi dalla tv. E gli spettatori potranno ordinare loro che cosa fare, attraverso prove e comandi che si ispirano ai videogiochi in console o a quelli on-line. Facendo appello al libero arbitrio, i concorrenti potranno anche rifiutarsi di obbedire, ma guadagneranno meno punti e più lento sarà il loro cammino di redenzione. Come opinionista unica è stata ingaggiata Selvaggia Lucarelli. Già concorrente de «La fattoria».

(TV SORRISI E CANZONI - APRILE 2011)

martedì 19 aprile 2011

GRANDE FRATELLO 11 * LA VITTORIA DI ANDREA, L'UOMO CHE «LASCIA IL TEMPO CHE TROVA»

Mentre su La7 andava in onda «La Passione» di Cristo, su Canale 5 si consumava se non la passionaccia, quantomeno il principale passatempo catodico di Alfonso Signorini: quel «Grande Fratello» officiato dalla pregna Alessia Marcuzzi, che sfoggiava un sexy-abito modello tappezzeria pre-maman.
Ha vinto, a sorpresa, il bell'Andrea Cocco, modello italo-giapponese, piccolo samurai della banalità involontariamente ben definito a inizio trasmissione dalla prezzemolina napoletana Rosa Baiano. Decisa a fargli un complimento che intendeva ovvio e scontato per uno come lui, l'ha apostrofato con un «Andrea, tu lasci il tempo che trovi» destinato a entrare di diritto nella storia degli esilaranti equivoci.
Andrea sa di poco o niente, come questo infinito «G.F.» (184 giorni, uno stiracchiamento sui palinsesti degno di miglior causa ma ancora appagante in termini di ascolti), eppure sul suo trionfo negli ultimi giorni iniziava a montare il consenso. Tanto che Selvaggia Lucarelli sul suo profilo Fecebook ieri ha solennemente promesso: «Se vince Cocco, mi spoglio». Ferilli docet.
Secondo posto per Ferdinando Giordano, il figlio del boss. Per la serie: lasciate che le colpe dei padri ricadano sui figli. Così almeno fanno un reality. Su di lui molti avevano scommesso sicuri di vincere (il bacino del Televoto è ormai appannaggio del Sud), invece lo tsunami Andrea l'ha travolto. Al terzo posto la poco convinta fidanzata del freddo nipponico, Margherita Zanatta. Una che parla ben prima di riflettere, che recita molto e che sarebbe persino simpatica, se non fosse da abbattere con la contraerea a 10 minuti dalle presentazioni. Buon ultimo Jimmy Barba: quello che veste come un buttafuori dell'Hollywood e che parla come Shel Shapiro. Ma che colpa abbiamo noi...

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