sabato 8 maggio 2010

MICHELLE HUNZIKER * «BELEN RODRIGUEZ? SPLENDIDA. IO PIU' ELEGANTE»

Scordatevi la ragazzina. Pacata. Matura. Sull’auto che l’accompagna dallo studio fotografico dove sono state scattate queste foto sino alla sua elegante casa milanese, Michelle Hunziker vuota il sacco su luci e ombre dei suoi primi 15 anni di carriera. Sembra ieri, eppure c’è parecchio da dire.

Michelle, qual è la cosa più difficile da sopportare per chi fa il suo mestiere?
«La solitudine».
Una come lei condannata alla solitudine? Andiamo…
«Arrivata a Milano con 150.000 lire in tasca, vivevo in un appartamentino di viale Premuda, accanto a un cinema porno, il Pussy. Tornavo sola, in quella stanza squallida, col frigo vuoto, dopo decine di provini andati male. Vivevo di cracker. Una sera un tizio uscito dal Pussy mi inseguì. Feci appena in tempo a chiudermi in casa. Sentivo che bussava alla porta sempre più forte urlando cose irripetibili. Io me ne stavo a letto, con un coltello da cucina in mano, pregando che la porta non cedesse».
In 15 anni, quanti le hanno chiesto «qualcosa» in cambio di un posto in tv?
(Conta in silenzio) «Più o meno velatamente, diciamo 35. A volte ho dovuto portare a casa i “ciapètt”, in tutti i sensi».
Anche pezzi grossi?
«Anche. Quelli che per te sono un mito e poi ci rimani malissimo. Ma non faccio nomi».
C’è un modo ricorrente per proporre il ricatto?
«Certo. Ti dicono: “Tu sei brava, ma devi dimostrarmi che questo lavoro lo vuoi fare veramente. Che sei disposta a tutto”. Mi sono salvata solo per istinto».
Abbandonò dopo due puntate «I Cervelloni» di Bonolis perché sentì due autori che dicevano: «Mettiamola nelle retrovie, tanto quella è una che ha bisogno di lavorare...». Non è da tutti.
«Non è tutta la verità: ero segretamente incinta di Aurora da due mesi e mi avevano ferito così tanto che iniziavo ad avere strani dolori. Temevo di perdere la bambina. Per me conta la famiglia. Dal lavoro è meglio non aspettarsi niente, e chi può parlar male di te, lo farà».
Un esempio.
«Sanremo 2007, un’occasione. Mi pregusto l’avventura, l’Ariston, tutto. La Rai litiga con Ballandi, il mio manager, e improvvisamente la mia stanza al tanto agognato Hotel Royal non c’è più. Delusione. Provo altrove, ma è pieno. Ripiego in una villetta in un paese vicino e scrivono che me la tiro, che voglio stare lontano da tutti».
È la stampa, bellezza.
«Non solo: dopo la prima serata, che va benissimo, Del Noce silura Baudo. Scrivono che io e Pippo non facciamo che litigare. Invece gli fui vicina in ogni modo: era distrutto, come un bimbo al quale avevano tolto il giochino».
E lei, come l’ha presa?
«Passa. Ho avuto un maestro come Antonio Ricci. Uno che passa metà del suo tempo in tribunale per le querele che prende. E ride».
Altre liti, dietro le quinte?
«“Scherzi a parte”, con Teocoli. Avevo 24 anni. Da copione dovevo restare in mutande e reggiseno. Non volevo, ma poi ti devi piegare, perché quelli sono mostri sacri, e tu non conti. Soffrivo, ero in imbarazzo. Mi salvai facendo la stessa scena in costume da bagno».
Ha mai pensato a una fuga d’amore con qualcuno dei suoi partner televisivi? Che so, Ricci, Bonolis, Gerry…
«Bisio».
Che velocità.
«Ero andata fuori di melone per lui».
È seria?
«Bisio ha uno charme incredibile. E anche fisicamente si tiene in forma. Diciamo che ai tempi di “Zelig” me ne ero invaghita. Ma vorrei che la moglie sapesse, leggendo quest’intervista, che è una cosa che mi sono tenuta dentro».
Ma se, per assurdo, foste stati entrambi liberi…
«Io ero libera.Uscivo a pezzi dal matrimonio con Eros. Un momento spaventoso, un fallimento. Quel periodo allo “Zelig” con Claudio fu terapeutico».
La tv italiana è maschilista?
«Sì, oggi però le cose sono cambiate grazie a donne come De Filippi, Ventura, anche alla sottoscritta, che si sono fatte il mazzo riuscendo a conquistare spazi importanti ed esclusivi».
Un esercito di conduttrici...
«La Marcuzzi è perfetta nell’istituzionale, può parlare a ruota libera per ore; la Ventura ha il suo pubblico: fortissima, ha costruito la carriera sull’aggressività, ma non lo dico in senso negativo».
Una più bella e brava di lei?
«Belen Rodriguez è splendida e anche piuttosto completa. Seduttiva a mille. Non le invidio niente, intendiamoci, ognuno ha la propria cifra. Io sono forse un po’ più elegante. Se lei è un’orchidea, io sono una calla».
Lasciò «Zelig» sul più bello.
«Per amore di Aurora. Eros era in tour e non volevo lasciarla sola».
Nessuna invidia quando vede la Incontrada al suo posto?
«Nessuna. Con tutti i posti che ho lasciato liberi nella mia carriera, non potrei più vivere».
Non ha mai ricevuto un Telegatto come personaggio tv dell’anno.
(Ride sonoramente) «Non fa nulla: ho in bacheca 10 premi che mi ha dato la Rai. Forse Mediaset e Sorrisi mi tengono a stecchetto per evitare che mi monti la testa».
Qual è stata la serata più strana della sua vita?
«Stavo per partorire, ero con Eros, assediata dai paparazzi. In ospedale mi dicono: “Vada pure a cena, c’è tempo”. In auto lui si fa prendere dall’ansia, e inizia ad andare molto forte per seminare i fotografi. Ha sempre avuto un bel braccio, guida benissimo. Io mi spavento, i dolori aumentano. Passai dalla fuga al cardiopalma alla sala parto».
La cosa che l’ha ferita di più.
«Scrissero che avevo intrapreso una battaglia per avere soldi da Eros al momento della separazione. Mai chiesto una lira: Eros l’ho amato veramente».
È vero che pensa alla regia?
«Sì. Ad agosto, in America, farò l’aiuto regista di Neri Parenti al primo ciak del prossimo cinepanettone. Potrei essere nei titoli di coda, se lo vorrà. La regia mi piace. È anche un investimento per il futuro, con l’età che avanza».
 
(TV SORRISI E CANZONI - LUGLIO 2009)

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