Pupo è a dir poco indignato: «La tv che, d’estate, si ferma per quattro mesi, da metà maggio a metà settembre, è una vergogna soltanto italiana. Una vera indecenza. Penso che neppure i Paesi africani siano ridotti così» sbotta alla vigilia del suo ritorno in video su Raiuno con «Reazione a catena».
Che cosa succede, Pupo?
«Succede che non si fa così. In un’Italia alle prese con la crisi, con tanti anziani, malati, gente che d’estate deve stare per forza a casa, non si può fare finta di niente. Vale per la Rai come per gli altri. Penso a mia madre, a chi ha davvero bisogno di compagnia».
Lei che cosa farebbe?
«Questa cosa irrispettosa deve finire. Dovrebbero effettuare un serio intervento legislativo. È una vergogna inaudita: si vedono solo un campionario di film replicati per la 1.800ª volta e spezzoni di vecchi show. Succede solo in tv, ma il resto del Paese non si ferma».
In Rai come a Mediaset dominano le società di produzione esterne...
«Appunto. Visto che Endemol, Ballandi, Magnolia, e compagnia bella lavorano per il resto dell’anno, anche perché spesso gestiscono risorse artistiche fondamentali, in Rai d’estate dovrebbero approfittarne per far lavorare gli interni, che non di rado sono lasciati a far nulla. La Rai dovrebbe imparare a distinguere fra gli appalti indispensabili e quelli che non lo sono, insomma».
Una logica consolidata, difficile da scardinare.
«Però è l’unico modo per uscirne. Così si fa anche sperimentazione su programmi che poi possono essere usati proficuamente in autunno».
Come il suo «Reazione a catena»?
«Che per ora non ci va, ma speriamo di sì, in futuro. È comunque un esempio riuscito di sperimentazione».
Perché non le fanno condurre il Festial di Sanremo?
«È il sogno più o meno confessato di tutti i conduttori di Raiuno. Lo farei. Però solo con Mogol come direttore artistico. La mia passione per la musica e la sua infinita competenza farebbero la differenza».
Invece a chi lo faranno fare?
«Se lo giocano, credo, Pippo Baudo per esperienza e mancanza di tempo per trovare altri, e Simona Ventura. Che però io farei solo condurre, non le lascerei la direzione artistica. Ognuno faccia il proprio mestiere».
(TV SORRISI E CANZONI - GIUGNO 2009)
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