mercoledì 12 maggio 2010

«VOGLIA D'ARIA FRESCA» * L'ETERNA TRANSUMANZA DEI COMICI IN TV (PER NON PARLARE DEL REPERTORIO)

«Voglia d'aria fresca» è uno spettacolo di cabaret condotto da Carlo Conti, intenzionato a riportare la comicità su Raiuno ammiccando a quell'«Aria fresca» che fu marchio glorioso dei suoi anni sbarazzini. Non lo ricordano in molti, ma tant'è. In fondo è soltanto un titolo. Niente di sbagliato nell'idea di fondo, e del resto la rete aveva abdicato al ruolo di portatrice sana di umorismo, e ora medita di recuperare. Il problema del programma sono le facce e l'assenza di un vero progetto: un collage scomposto di volti che da anni tirano più o meno a campare in un'eterna transumanza fra Rai e Mediaset. Alcuni nati e cresciuti di là, felici di traslocare momentaneamente; altri nati e cresciuti lì, desiderosi di trovare un'altra platea al minimo sforzo. Poco importa se il repertorio non sempre c'è o se viene reiterato. Poco importa se si sfruttano personaggi già visti e copioni già sentiti. Poco importa se manca un'idea forte che leghi il tutto, compromettendo il salto di qualità. Conti, al solito, fa la sua parte con mestiere. La «Voglia d'aria fresca» l'abbiamo un po' tutti, nel cabaret come in politica (teatrini spesso simili). 
Il problema è che non arriva.

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