lunedì 29 ottobre 2018

MAX PEZZALI CAMPANARO * LA FIGURACCIA DEI FERRAGNEZ * BASTA CON CORONA, IL PAPAROZZO

«Polvere di Stelle» - Max pezzali e i suoi esordi come campanaro.
Dimenticate Mauro Repetto e gli 883. Il primo approccio alla musica di Max Pezzali («A parte l'organetto Bontempi», dice) sono state le campane della chiesa di San Michele Maggiore, a Pavia
«Anni 70. Facevo il chierichetto aggiunto» spiega il nostro in un video dell'Assessorato alla cultura del comune «e il sacrestano Pietro ci mostrò un pannello elettronico per azionare le campane. Una scatola di metallo con pulsanti e spie. Si poteva usare il programma automatico, oppure suonarle manualmente: cosa difficilissima, perché tutto variava in base alle dimensioni delle campane, alle corsa del cavo... Insomma, bisognava avere un orecchio pazzesco».

Claudia Mori e Adriano Celentano.
Pare che Adriano Celentano e l'inseparabile moglie Claudia Mori vengano avvistati spesso ai Videoproject studios di Cologno Monzese, a due passi da Mediaset. Che cos'abbiano in ballo non si sa esattamente, ma si dice che lei lo controlli (come sempre) con l'amorevole, forse eccessiva, guardinga cura della manager. 

Salvate il soldato Adrian.

Fedez e Chiara Ferragni: i Ferragnez.
Milano, la nuova trovata dei Ferragnez: Chiara Ferragni organizza una festa a sorpresa per Fedez tra i banconi e gli scaffali di un supermercato Carrefour. Molti li criticano per tamarrate a iosa e scempio di cibo volante, lui scazza e si cancella (per ben un'ora, più del Sassaroli in Amici miei») da Instagram; decidono di fare un video per scusarsi invocando la beneficenza, ma c'è chi legge il loro labiale pre-video e ripartono le polemiche. Insomma, una topica senza precedenti, che denota quantomeno leggerezza e un grande difetto di comunicazione. Un po' #Riccanza, un po' trash minimalista, molto boomerangPiù che alla frutta, siamo all'ortofrutta.
Sul finire della settimana Fedez però si consola: la sua etichetta, Soundreef vince contro la SIAE, condannata dall'antitrust per «abuso di posizione dominante».


Piero Chiambretti.
Perché il nuovo programma di Piero Chiambretti, «La Repubblica delle donne», sulla «nuova Retequattro» (come rivendica il claim promozionale, ma di nuovo onestamente non ci vedo granché) andrà in onda da Roma anziché dalla rodata Milano, che ha sempre ospitato tutti gli show del torinese al peperoncino tanto amato da Piersilvio Berlusconi? Pierino voleva solo cambiare aria, oppure la Capitale è quel gineceo che gli consente un alto ricambio di ospiti?
Il magazine di Pomeriggio 5.

Barbara D'Urso sarà al settimo cielo: è uscito in edicola «Pomeriggio Cinque». Ovvero «Il settimanale con i personaggi, le storie e la cronaca del programma di Canale 5». Se ne sentiva prepotentemente, drammaticamente la mancanza. 

Keeley Hawes e Richard Madden in «Body Guard».

Si intitola «Body Guard», è una serie tv inglese action-crime appena arrivata su Netflix, e un'occhiata la merita. Lei è Ministro dell'Interno, lui la sua guardia del corpo, sposato con prole, sofferente di stress post-traumatico. Si innamorano, ma vengono risucchiati anche da un grande complotto politico che sta sullo sfondo. I sei episodi volano via senza noia.
Fabio Fazio.

Intervistata dal quotidiano La Verità, Loretta Goggi lamenta di avere scoperto e lanciato anni addietro Fabio Fazio come imitatore e showman in un paio di suoi programmi preserali, e di essere stata poi da lui snobbata. La gratitudine pare non sia di questo mondo.


Non solo Linus, che poveretto si è appena rotto il naso cadendo a piedi. Pochi sanno che che anche Giovanni Storti (del boccheggiante trio Aldo, Giovanni e Giacomo), 62 anni, corre come un leprotto. Dalle sfide in montagna a quelle nei deserti. Per Mondadori insieme con Franz Rossi ha appena pubblicato il libro maratoneggiante «Niente panico, si continua a correre».

Beppe Grillo.
Paolo Rossi, ariete mignon del cabaret vecchia scuola, dalle colonne de La Verità, spara su Beppe Grillo: «Io penso non si possa essere contemporaneamente saltimbanco e leader. Grillo ha cercato di annullare la distinzione. In realtà è passato dall'altra parte, quella del potere. Ha scavalcato lo steccato diventando prima un predicatore». Il fondatore del Movimento 5 Stelle prende mazzate sul Fatto quotidiano anche da Elio delle Storie Tese, che ha un figlio autistico e che non ha gradito le recenti esternazioni del comico genovese sui politici/autistici. «L'autismo suscita rabbia, non riso. Le leggi in tema di autismo in Italia esistono e sono buone» dice Elio. «Soltanto non vengono applicate. Ci aiuti lei».


Alessandra Mastronardi.
«I Medici 2» sono arrivati su Raiuno. Ma oltre a non riuscire a curare l'orchite, probabilmente la peggiorano. Volendo specializzarsi, in Italia, potrebbero scegliere il ramo psichiatrico. Però Alessandra Mastronardi, va detto, è parecchio carina.


Lodo Guenzi.
Più che Guenzi, Lodo e basta. È un continuo lodare chiunque e comunque per il frontman de Lo Stato sociale, appena approdato alla scrivania di «X-Factor». Al confronto Mara Maionchi (che è incazzosa più come personaggio, che nella realtà) sembra Giovanna D'Arco. A proposito, la sciura ha lasciato intendere che in futuro potrebbe anche perdere lo scettro, e non se ne rammaricherebbe troppo.

Fabrizio Corona va al morente «Grande Fratello Vip» (il pretesto
Fabrizio Corona.
è un teatrino con Silvia Provvedi) e litiga furiosamente con Ilary Blasi per una gossipata di 13 anni fa che coinvolse il marito Francesco Totti e Flavia Vento. Dai rumors pare che il paparozzo abbia intascato 40 mila euro.
Selvaggia Lucarelli commenta: «Quindi c’è un pluripregiudicato che sta ancora scontando una pena che viene pagato decine di migliaia di euro da Mediaset perché urli a una delle sue conduttrici di punta e appena uscito la minacci. Con l’opinionista moralista muto sulla sedia. La colpa è vostra, mica sua».
Perché continuare a dare spazio in tv a Corona? Perché questo Paese non riesce a superare la fase Fabrizio Corona?

Marco Carta.
Il sardo Marco Carta ha fatto coming out. E il pugliese Al Bano Carrisi debutta (senza Romina) come testimonial nello spot di una marca di trattori. C'è sempre una prima volta per tutti.

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